LECCO – Il 2014 lecchese sarà ricordato, tristemente, anche come un anno di cronaca nera. Subito Lecco è salita alla ribalta nazionale per la vincita di cinque milioni di euro in una tabaccheria del centro, ma è a causa della nera vera e propria che ha (purtroppo) spopolato su tutti i network nazionali.
Non si potrà mai dimenticare infatti il triplice omicidio di Chiuso, accaduto a marzo, quando Edlira Copa uccise le tre figlie Simona, Keisi e Sidny, rispettivamente di 13, 10 e tre anni. Il fatto pose Lecco al centro dell’informazione nazionale per alcuni giorni e vide la comunità albanese e quella italiana stringersi per cercare di superare il lutto.
Il 17 marzo poi è venuto a mancare Marco Anghileri, noto alpinista lecchese che stava scalando la via Jori Bardill sul Monte Bianco.
Ma negli ultimi dodici mesi Lecco è stata toccata anche da due inchieste per mafia. Il 2 aprile Lecco e Valmadrera sono state scosse da Metastasi, inchiesta portata avanti dalla Dda di Milano per sgominare infiltrazioni della ‘ndrangheta nelle istituzioni. Durante la notte i militari arrestarono dieci persone, tra cui il sindaco di Valmadrera Marco Rusconi, il consigliere comunale di Lecco Ernesto Palermo e Mario Trovato, fratello di Franco.
Il 18 novembre è scattata l’operazione Insubria, nella quale sono state arrestate 38 persone accusate di affiliazione alla ‘Ndrangheta in mezza Lombardia, di cui una ventina nel Lecchese. Nell’occasione è stata sgominata una locale a Calolzocorte.
Il 2014 ce lo ricorderemo anche per il maltempo, con gli alberi divelti dal vento, i fiumi straripati, la grandine di Ferragosto e la stazione di Lecco scoperchiata dalle raffiche fortissime.
Non sono mancati i disagi alla viabilità, soprattutto lunga la superstrada 36 nella zona di Mandello del Lario e Abbadia Lariana: una frana ha messo in ginocchio tutta l’area lo scorso aprile, un altro smottamento ha rischiato seriamente di compromettere il traffico poco più di un mese fa.
Senza dimenticare la clamorosa voragine apertasi a Cremeno, all’incrocio che conduce verso Cassina e Moggio (tutt’ora da sistemare).
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