LECCO – Sì alla possibilità di locare, nell’ambito di un progetto di accoglienza diffusa, tramite la Prefettura, gli alloggi pignorati, purchè questo criterio sia esteso a tutti i cittadini.
Già nel luglio 2012 Rifondazione Comunista aveva segnalato l’enorme quantità di alloggi sfitti in città, che sono oltre un migliaio, proponendo al sindaco di requisirne, in accordo con la prefettura, una quantità tale da soddisfare il bisogno diffuso di alloggi.
Così continua la lettera di Francesco Coniglione, segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista:
Ma allora tutte le forze politiche sia di centro destra che di centro sinistra, e non solo loro, ritennero la proposta delirante e improponibile, perché evidentemente all’epoca questi problemi non erano in agenda e una priorità, e adesso invece la fanno diventare una “priorità” del dibattito in corso. Ma tutti questi signori quattro anni fa dov’erano? Si ricordano come avevano giudicato la nostra proposta? Molto probabilmente NO! E adesso cosa fanno? Un dibattito e una discussione, a nostro avviso, di bassissimo livello il tutto finalizzato anche molto probabilmente ad accaparrarsi qualche voto per il futuro. I problemi vanno affrontati nei tempi e nei modi opportuni, non così, col rischio di provocare una lotta di razza e non di classe. È ora di dire basta a slogan e affermazioni campate per aria senza avere un minimo di riscontro e di memoria del recente passato. La mancanza di un alloggio costituisce una grave lesione dell’integrità fisica, poiché il diritto di abitazione rappresenta un diritto fondamentale della persona secondo l’art 2 della Costituzione.
Purtroppo a Lecco sono centinaia e centinaia i nostri concittadini in lista d’attesa per ottenere un alloggio pubblico, che poi vanno aggiunte le centinaia di famiglie sotto sfratto e i migranti richiedenti asilo a cui siamo chiamati ad accogliere. La casa è un diritto che non può essere lasciato in mano ai costruttori che, dopo aver depredato il territorio, impongono anche affitti vampireschi.
Per tutti questi soggetti serve subito un atto di partigianeria dalla parte di chi ha bisogno di un alloggio.
Un atto forte, quindi, così come quello che fecero sia nel 1952 il Sindaco di Firenze, La Pira, che nella primavera del 1974 il sindaco di Milano, Aldo Aniasi, che requisirono migliaia di alloggi. Due sindaci che hanno sostanziato concretamente i disposti della nostra Costituzione, diversamente dall’ex Sindaco di Firenze, attualmente capo del Governo, che la Costituzione la vuole stuprare.
Ecco noi, se i costruttori, immobiliaristi e grandi proprietari non intendono stipulare una convenzione ad hoc con le istituzioni per far fronte al “bisogno casa”, siamo perché si requisiscano subito, come prescrive anche la legge, gli immobili lasciati vuoti e non solo quelli pignorati.