Avendo ricostruito da tempo il profilo del personaggio in questione, riteniamo incredibile la decisione dell’Ospedale, soprattutto perché la “pratica” sarebbe stata gestita dal dottor Antonio Giuseppe Cusumano, che con l’odontotecnico Sorrentino ha condiviso una serie di episodi che è bene ricordare a chi legge e dei quali abbiamo scritto nell’ottobre 2014.
Secondo una nota dell’ottobre 2009 redatta dagli uomini delle Fiamme gialle di Lecco nell’ambito del fascicolo dell’inchiesta Metastasi, infatti, Sorrentino – l’odontotecnico – “era riuscito a potenziare il proprio portafoglio clienti grazie all’ottenimento di una convenzione con l’Azienda ospedaliera di Lecco”. Convenzioni che, si legge nella nota, “sono state stipulate […] per il tramite dell’ufficio retto dal dott. Antonio Giuseppe Cusumano”. Quello stesso Cusumano che, sempre a detta della Gdf, avrebbe puntato “all’ottenimento di un incarico di rango superiore all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Lecco”.
In una telefonata tra i due dell’ottobre 2009, Cusumano “evidenziava” a Sorrentino “la necessità di intercedere, anche ‘oleando gli ingranaggi’, per l’ottenimento della nomina a dirigente” (citazioni a cura dei finanzieri). L’odontotecnico pare preoccuparsene, e il 18 ottobre 2009 confida a un ortopedico dell’ospedale i suoi “sforzi”: “Cusumano, il responsabile del poliambulatori adesso tu fai conto che con gennaio lo faccio diventare responsabile sul territorio”. La nomina scatta puntualmente proprio dal primo gennaio dell’anno successivo (2010). A darne notizia all’interessato fu proprio Sorrentino, con un sms del 28 ottobre 2009: “1 gennaio tutto ok!”. “OTTIMO,FRANZ!CIAO”, la replica di Cusumano.
“Le numerose risultanze investigative emerse durante le conversazioni telefoniche intercettate hanno permesso, come già accennato, di ottenere importanti elementi probatori che confermano lo stretto legame in essere tra Sorrentino Francesco e Galli Stefano i quali si sono attivamente adoperati per far ottenere al Cusumano Antonio Giuseppe un incarico di prestigio all’interno dell’Azienda Ospedaliera di Lecco”.
Ma l'”apice” si è raggiunto nel novembre 2009. Il 30 di quel mese l’odontotecnico Sorrentino – che nel tempo risulterà in convenzione con l’ospedale di Lecco -, forse per “eccessiva” riconoscenza, si fa vivo dalle parti di Cusumano e del suo staff. Su indicazione dell’assistente di quest’ultimo, Sorrentino si propone infatti di acquistare un iPhone 3GS dal valore di “oltre 700 euro”.
“Allora ci sono due telefoni di punta, però sentivo lui stamattina eh… propenderebbe diciamo no, se dovesse fare un acquisto”, riflette a voce alta l’allora assistente di Cusumano, dettando lettera per lettera il nome del prodotto Apple. Sorrentino: “Cos’è l’I-Phone”. L’assistente: “L’I-Phone è il telefonino cult di Apple”. Sorrentino: “I-Phone!”. E l’altro: “Si scrive I… P… H… O- N… E…”. E Sorrentino: “Allora aspetta I…P”. Quell’altro ancora: “P…H…”. Sorrentino, finalmente: “Si”. L’altro prosegue: “O…N…E”. E Sorrentino, ancora alle prime armi in materia: “Ma tu hai una marca fondamentale da farmi prendere?”. L’altro, più esperto: “Si ce ne solo uno diciamo…”.
“Tu dimmi cosa devo prendere velocemente mi dici i-Phone poi vai al sodo”, assicura Sorrentino. “Bianco o nero?” chiede l’odontotecnico in convenzione con l’ospedale proprio per merito dell’ufficio retto da chi avrebbe dovuto teoricamente ricevere il cadeau (a Galli, secondo i finanzieri, spetterà un orologio Baume&Mercier del valore di circa 2mila euro, sempre da parte di Sorrentino). “Ma io penso nero, più elegante a lui piace il nero”, è la replica dell’assistente.
Alla luce di questi fatti l’Ospedale di Lecco ha condotto una insoddisfacente indagine interna, all’esito della quale nulla è stato chiarito. Ci si ritrova invece oggi con una “riattivazione totale” della convenzione per mezzo di una pratica gestita anche dal dottor Cusumano. Una traiettoria che -pur con nette differenze- ricorda quella del geometra Maurizio Castagna, imputato nello stesso processo di Sorrentino, reintegrato senza patemi dal Comune di Lecco. E che lascia a dir poco interdetti.
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