MILANO – La corruzione di Formigoni sarebbe stimabile in almeno sei milioni di euro. Così nella sentenza che ha condannato a sei anni per corruzione l’ex governatore della Regione riguardo ai fatti legati alla gestione della Sanità lombarda.
Depositate oggi in Tribunale di Milano le motivazioni che hanno portato alla condanna del senatore lecchese Roberto Formigoni sulle presunte tangenti ricevute dal Celeste e da altre figure a lui vicine con lo scopo di favorire la Fondazione Maugeri e l’ospedale San Raffaele.
Tra le 719 pagine del documento, un intero capitolo è dedicato a elencare una ad una “le utilità percepite dal Presidente Formigoni, suddividendole in alcune macrocategorie per comodità espositiva: imbarcazioni; vacanze di Capodanno ed altri viaggi; villa in Arzachena – Località Li Liccioli; denaro contante; finanziamento elettorale di 600.000 euro”. Fuori dall’elenco le “cene in ristoranti di lusso organizzate da Daccò in onore del Presidente della Regione”.
E nonostante il Celeste sia incensurato “non possono riconoscersi le circostanze attenuanti generiche, non essendo emerso, all’esito del dibattimento, alcun elemento di positiva valutazione dai gravi fatti posti in essere dalla più alta carica politica della Regione Lombardia … per un lungo periodo di tempo, con particolare pervicacia sotto il profilo del dolo, con palese abuso delle sue funzioni, con l’ausilio di intermediari, in modo particolarmente callido e spregiudicato, per fini marcatamente di lucro e con grave danno per la Regione e per il buon andamento della pubblica amministrazione”.
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