CASO PARINI/CRESCE LA RABBIA:
“COI DOPPI TURNI DECRETATA
LA MORTE SOCIALE DEI RAGAZZI”

pariniLECCO – “A pochi giorni dall’inizio delle lezioni siamo letteralmente allo sbando”. Così descrive la situazione un genitore di Bellano dopo la decisione di gestire la situazione di emergenza all’Istituto Parini con i doppi turni, dunque con alcuni studenti che frequenteranno la scuola al pomeriggio. Ma sono sempre più numerose le voci dei diretti interessati contrarie a questa soluzione, per motivi che l’autore di questa lettera ripercorre minuziosamente. Dai trasporti agli impegni extrascolastici dei figli, dal tempo per lo studio ai disagi per le famiglie, perentoria l’accusa alle autorità di aver in questo modo “decretato la morte sociale di questi ragazzi“.

Al Presidente Provincia di Lecco Dott. Flavio Polano
Assessore Pubblica struzione Della Provincia di Lecco Dott.ssa Marinella Maldini

Al Prefetto di Lecco Dott.ssa Liliana Beccari
Al Dirigente Scolastico Istituto Parini di Lecco Dott. Carlo Cazzaniga
Al Direttore Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Dott.ssa Delia Campanelli
Al Direttore dell’Ufficio Scolastico Territoriale Per la Lombardia di Lecco Dott. Armando Volontè
Al Comando Vigili del Fuoco di Lecco
p.c. Al Presidente Consiglio di stituto Sig. Stefano Vaninetti
al Comitato Genitori Istituto G. Parini

Egregi Signori
Sono la mamma di una ragazza che il prossimo anno scolastico frequenterà la classe 4° dell’Istituto Parini. Sono anche rappresentante di classe per genitori e membro del consiglio di istituto.
Ho deciso di scrivere la presente lettera – del tutto a titolo personale – per fare il punto sull’intricata situazione nella quale si trova la scuola di mia figlia.

Dunque – da  quello  che  ho capito da giornali e comunicati vari del Dirigente Scolastico, l’anno scolastico inizierà con una settimana di ritardo – ritardo reso necessario per l’esecuzione di lavori non fatti per tempo. In più alcune classi dovranno frequentare le lezioni pomeridiane per un periodo non ben precisato di tempo.

Si parla di Natale o forse tutto l’anno scolastico. Leggo che questa è  la soluzione “al  problema” che Provincia, Prefetto, Vigili del Fuoco etc. etc. hanno trovato.

Credo doveroso evidenziare che il problema non è stato risolto. Il problema – cari signori – voi lo avete preso e scaricato sui ragazzi che frequenteranno l’istituto, sulle loro famiglie e sui lavoratori (docenti e ATA) del Parini.

Quando  leggo frasi del tipo “di  meglio non si poteva  fare” rabbrividisco, soprattutto se penso che la situazione è stata segnalata da tempo e che per tempo non avete agito.

Di fatto voi avete decretato la morte sociale di questi ragazzi che a causa di negligenze non a loro imputabili si troveranno ad affrontare un anno scolastico da incubo per moltissime ragioni che vado di seguito ad elencare.

1. trasporti. Se da un lato è stato pensato ad un trasporto “dedicato” che accompagni i ragazzi da quando escono da scuola fino al loro rientro a casa (cosa di cui non vi è ancora alcuna certezza) lo stesso non è stato per i mezzi che devono portare i ragazzi a scuola. Faccio un esempio personale. Mia figlia per poter iniziare le lezioni alle 13.30 dovrà prendere il treno alle 12.30 facendo ritorno per tre volte alla settimana dopo le 19.30. Il sabato poi per essere a scuola alle 12.30 dovrà prendere il treno alle 10.00 del mattino. E noi abitiamo a Bellano, lungo un tratto di strada ben servito dai mezzi pubblici. Mi chiedo a che disagi dovranno andare incontro coloro che arrivano da Premana, Bellagio, Esino, tanto per fare degli esempi. E non oso immaginare il calvario di coloro che per raggiungere Lecco dovranno prendere più di un mezzo pubblico.

Tutto questo dando per scontato che ci sia – come ventilato – un servizio pullman fuori dalla scuola pronto ad accompagnare i ragazzi nei loro paesi. Se così non fosse, e temo che così non sarà visti i costi, il viaggio di ritorno sarà un altro problema a carico delle famiglie, in orario in cui i mezzi – soprattutto i treni – non sono sempre ben frequentati come la cronaca ci ha già purtroppo insegnato.

  1. rendimento scolastico. La scelta su chi deve frequentare il pomeriggio è caduta sulle classi quarte e quinte dell’istituto. Se da una parte può sembrare una scelta di buon senso (e per certi versi dobbiamo riconoscere che lo sia) per altri versi è una scelta che possiamo eufemisticamente definire infelice. Trattandosi di diciottenni o quasi, sicuramente salva chi l’ha assunta da parecchie responsabilità e in questo dobbiamo dire che la trovata è stata geniale. Mi chiedo però se abbiate pensato al fatto che molti di loro per i problemi legati al trasporto avranno i tempi per studiare molto ristretti. E questo quando? L’anno della maturità! E i test di ingresso per le università? I corsi orientativi per scegliere l’indirizzo? Gli eventuali recuperi? I corsi di perfezionamento delle lingue straniere? La loro vita privata? Tanto per fare degli esempi….
  2. crediti scolastici. Come ben sappiamo i crediti che gli alunni accantonano durante il loro percorso scolastico sono anche legati alle loro attività extra scolastiche. Ci sono ragazzi che praticano sport anche a livelli agonistici, altri che frequentano associazioni, che fanno musica o volontariato, altri ancora l’oratorio del paese. Fine di tutto questo. Fine dei crediti scolastici. Fine dei sogni. Fine. Ripeto e sottolineo “morte sociale”.
  3. libera scelta. Le classi interessate al pomeriggio si trovano praticamente alla fine del percorso scolastico. La scelta da Voi assunta di fatto limita sensibilmente la possibilità di poter cambiare istituto, cosa che invece sarebbe stata molto più semplice per chi dovrà frequentare le prime tre classi. Altra scelta geniale, non c’è che dire
  4. rapporto scuola famiglia istituzioni. Questo è il clima in cui i nostri ragazzi dovranno iniziare l’anno scolastico. A pochi giorni dall’inizio delle lezioni siamo letteralmente allo sbando, alle prese con la risoluzione di problemi pratici non indifferenti. Alle prese con ragazzi scontenti che dovranno subire una variazione di vita radicale. Che dovranno abbandonare le loro attività extra scolastiche, studiare il mattino arrivando a scuola già stanchi, affrontare viaggi assurdi, allo stravolgimento di vita delle famiglie che dovranno attrezzarsi per portare o riprendere i loro figli perché – vi svelo un segreto – non tutti abitano a due passi dalle stazioni pullman o treno. Non credo siate veramente consci dei problemi che ci state causando . Almeno così voglio pensare perché altrimenti, l’altra logica considerazione, è un’altra ben più grave. Vi dico chiaramente che come genitore e cittadina non mi sento per nulla tutelata. Voi potete portarmi tutti gli esempi del buon senso adottato ma alla resa dei conti chi paga lo scotto delle situazione siamo noi e il fatto che voi possiate essere consci e partecipi non mi rende la pillola meno amara e, soprattutto, non risolve in alcuna modo la situazione. Almeno la nostra, la vostra l’avete risolta sicuramente.

Mi fermo. Ci sarebbe ancora molto da dire. Potrei parlare del fatto che avete obbligato la dirigenza dell’istituto a fare una scelta obbligata, dirigenza che – per salvare un anno scolastico che si preannunciava disastroso – ha dovuto decidere chi fosse figlio e chi invece figliastro, adottando soluzioni che di fatto hanno messo famiglie contro famiglie, ragazzi contro ragazzi. Per non parlare poi di professori e ATA anche loro con famiglie, impegni, vita privata, ma questo non è un ambito che mi compete e toccherà loro dar voce ai loro problemi.

Vi  chiedo  pertanto  di  rivedere  la  soluzione  presa,  cercando  soluzioni  alternative  prima  fra  tutte  la dislocazione delle classi interessate presso altri istituti.

Diversamente vi dovrete prendere appieno la paternità di questa scelta scellerata, assumendovi tutte le responsabilità conseguenti, che non si estingueranno con l’inizio delle lezioni ma che vi seguiranno fino a quando questa situazione rimarrà in campo.

Tanto Vi  dovevo.

Lettera Firmata