LECCO – Il momento più nero in assoluto alla Calcio Lecco probabilmente non è ancora arrivato. Ma già ciò che è successo negli ultimi giorni non era mai accaduto prima. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato due domenica fa con l’esonero dell’allenatore Stefano Cuoghi. Il martedì successivo è stato ingaggiato Alberto Bertolini, vecchia gloria bluceleste. Ma giovedì il direttore sportivo Tiziano Gonzaga ha rassegnato le dimissioni e venerdì è andato in scena il litigio tra il dirigente Paolo Battocchi – ex presidente della Folgore Caratese, tuttora “dirigente” bluceleste non tesserato – e il tecnico, che ha portato alle dimissioni di “Bebeto”. Sabato infatti ha scritto una lettera ai tifosi parlando di “aggressione premeditata”, e così domenica, nel match di serie D contro il Levico Terme, è partita la contestazione nei confronti di Battocchi e della società.
Per tutta la partita sono rimasti appesi gli striscioni “Le bandiere si sventolano, ma non si stendono! …Battocchio…” nel settore distinti del Rigamonti-Ceppi, mentre in curva nord è stato esposto un lenzuolo contro tutti: “Una società di incompetenti e buffoni senza dimenticare le istituzioni”.
“Ogni volta che qualcosa non va si tira in campo il Comune – spiega l’assessore al Patrimonio Corrado Valsecchi, presente allo stadio –, ma essendo il Lecco una società privata possiamo fare ben poco”.
Di certo non augurarle il fallimento, che sembra sempre più la soluzione a tutti i problemi. “Spero seriamente di no – prosegue –, non solo per il debito di oltre 170mila euro che il club ha nei confronti dell’Amministrazione comunale, quindi di tutti i cittadini, ma soprattutto perché fallire è sempre un peccato per un’azienda”.
Certo è che allo stadio si è visto un minimo di contestazione, sui social network e sui forum si parla molto della situazione in via don Pozzi, ma il pubblico sugli spalti è ormai ai minimi storici. La pioggia di domenica ci avrà messo del suo, ma sicuramente la crisi societaria non aiuta. Infatti a fine partita il cordone di forze dell’ordine – presente a ogni momento critico bluceleste – proteggeva gli uffici da pochi (e praticamente innocui) tifosi.
I debiti intanto si accumulano, i giocatori non hanno visto ancora alcun compenso e si vocifera che martedì non si alleneranno. Anche perché l’allenatore della juniores (prestato alla prima squadra) Marzio De Gaetano si è dimesso lunedì sera.