A MILANO SENZA MURI
MA A LECCO ‘SCERIFFI’.
PER QLL “PURA DEMAGOGIA”

quileccolibera logo qllGentile redazione, a fine giugno, il sindaco di Lecco ha firmato un’ordinanza “contingibile e urgente” per “tutelare” la “vivibilità” e il “decoro urbano” della città. Per farlo ha sfruttato quel “decreto Minniti” che -come pubblicamente ha rivendicato- dà ai sindaci poteri “in deroga alle norme vigenti”. Leggere la relazione che ha accompagnato il decreto -convertito dal Parlamento- è utile. “La nuova società, ormai tendenzialmente multietnica, richiede infatti –unitamente ai necessari interventi di sostegno rivolti ai ‘nuovi consociati’– una serie di misure di rassicurazione della comunità civile globalmente intesa”. Piuttosto che opporsi a un approccio discriminatorio (la società multietnica produce paura), il sindaco lo raccoglie a piene mani. Bella coerenza per un’amministrazione fresca dell’adesione alla manifestazione di fine maggio “Milano senza muri”.

L’obiettivo dell’ordinanza è “rendere più sicuri i luoghi pubblici frequentati da cittadini e turisti e più decorosa la città” contrastando chi genera “percezione di insicurezza tra le persone”. Quindi non si combatte l’insicurezza -del resto i dati dell’Istat sui reati in diminuzione spegnerebbero gli sceriffi-, ma si insegue la “percezione di insicurezza” (che è del tutto soggettiva). E lo si fa per rassicurare “cittadini” e “turisti”, escludendo tutti gli altri (lavoratori che lecchesi non sono, pendolari, migranti, etc.).
Chi sarebbero i nemici? “Gruppi di ragazzi e di adulti” che “bivaccano”, “consumano alimenti e bevande sul suolo comunale” e “creano difficoltà legate alla libera fruizione degli spazi pubblici”, magari “disseminando rifiuti”. “Raggruppamenti di persone, anche senza fissa dimora, dedite al consumo di bevande alcoliche e superalcoliche” e infine “varie forme di accattonaggio e mendicità molesta”.

Il poveraccio che pratica l’accattonaggio, probabilmente nullatenente, rischierà una sanzione pecuniaria dai 25 ai 150 euro. Scenario molto realistico… Chi “bivacca” o semplicemente “detiene” (oppure “utilizza”) “strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani” -una bomboletta nello zaino?- rischierà di pagare da 50 ai 300 euro. Tutti i “proventi” delle sanzioni -raddoppiate per i recidivi- “saranno introitati dal Comune”, che forse immagina di far cassa colpendo la “questua insistente”. Ai pizzicati in zona stazione giungerà il temutissimo “ordine di allontanamento per una durata fino a 48 ore”. Due giorni, pura demagogia.

Anziché dare risorse ai Comuni e agli enti Locali per promuovere politiche di incentivazione del lavoro, dell’integrazione e per la socialità, il Governo distribuisce pericolosi “poteri-contentino” alimentando una guerra tra gli ultimi. È una stagione già vista ai tempi dei “pacchetti sicurezza” di Berlusconi e Maroni. Oggi è il tempo triste delle brutte copie.

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