INFLAZIONE: A NOVEMBRE
PREZZI AL CONSUMO
IN LEGGERA RIPRESA A LECCO

mercato

LECCO – Nel mese di novembre 2013, l’indice locale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi si attesta a 105,8 – esattamente allo stesso livello del mese di ottobre. La variazione rispetto allo stesso  mese dello scorso anno è positiva per 0,2 punti (a ottobre era nulla) e la stessa variazione del novembre scorso era del 2,3%. Registriamo ormai da qualche mese inflazione inferiore al punto percentuale, in netto calo rispetto ai primi mesi dell’anno, ma soprattutto rispetto alle variazioni registrate negli stessi mesi dell’anno scorso quando le variazioni annuali si attestavano al 3% per poi ridursi di circa mezzo punto a fine anno.

Nonostante il valore in leggero rialzo registrato a novembre, stiamo assistendo a un progressivo rallentamento dell’inflazione, diminuzione generalizzata che coinvolge tutte le tipologie di beni e servizi con particolare riguardo ai beni energetici. Di contro c’è un considerevole aumento dei beni alimentari, anche quelli freschi che in questa ultima parte dell’anno stanno recuperando i cali dei mesi scorsi attestandosi, tra l’altro,  a livelli superiori a quelli base.

A livello nazionale la variazione congiunturale, base mensile, è negativa – 0.3 e quella tendenziale, base annuale registra un aumento del +0.7%, in rallentamento rispetto alla dinamica rilevata ad ottobre (+0.8%). Allegato tav. 2 11 13

Il confronto limitato alle altre città lombarde che elaborano autonomamente i prezzi e di cui si conoscono i dati provvisori evidenzia ancora una volta un andamento simile di Lecco e Varese (che hanno variazioni annuali molto basse o addirittura nulle) a differenza delle altre città che, invece presentano variazioni annuali più vicine e quelle medie nazionali. Ancora variazione molto diversa per Como (+1,5% v. tendenziale).

A livello nazionale, tra l’altro, Lecco e Varese, presentano i valori più bassi di inflazione, dopo Palermo (-0,3%). Su 36 città analizzate, 11 presentano valori inferiori al mezzo punto percentuale, 20 valori superiori al precedente ma inferiori al punto percentuale e 5 valori dal punto percentuale in poi. Il peggior valore è stato registrato da Reggio di Calabria (+2,2%), preceduto da quello di Como.

La classifica delle variazioni congiunturali evidenzia al primo posto Bologna e Firenze (-1,1%), anche a livello tendenziale questa città si posiziona ai primi posti. Otto città, tra cui Lecco, presentano variazione nulla. Solo Parma ha una variazione positiva (+0,2%).

In ambito locale i “prodotti alimentari” hanno registrato la peggiore variazione annuale (+2,4%) seguiti dalla divisione di “bevande alcoliche e tabacchi” e “trasporti” (entrambe 1%). Gli alimentari, tra l’altro, hanno registrato anche la peggiore variazione congiunturale (+1,4%). Allegato tav. 1 11 13

Di seguito viene riportato un breve commento sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, registrate nel territorio locale, con riferimento al mese di novembre 2013.

Questi i prodotti (a rilevazione locale e non centralizzata) che hanno avuto le peggiori variazioni e quelli che hanno registrato, invece, le migliori diminuzioni di prezzo:

 

I PEGGIORI TRE

  • Trapunta imbottita +11,9 %
  • Montatura occhiali +  7,1%
  • Coniglio fresco      +  6,5%

I PEGGIORI TRE (ortofrutta+ittici)

  • Carciofi + 75,0%
  • Arance  + 39,1%
  • Kiwi       + 26,9%

I MIGLIORI TRE                                                                   

  • Maionese                        – 9,0%
  • Tovaglia                          – 5,8%
  • Detersivo per lavatrice    – 5,1%

I MIGLIORI TRE (ortofrutta+ittici)

  • Crostacei freschi – 32,1%
  • Cavoli cappucci  – 16,4%
  • Cavoli verze       – 11,9%

In dettaglio, l’analisi per capitoli suggerisce le seguenti considerazioni (in parentesi sono indicate la variazione congiunturale e la variazione tendenziale dell’indice dell’intera divisione di spesa):

Alimentari e bevande analcoliche (+1,4%; +2,4%). Divisione interessata alla variazione in aumento (quasi un punto e mezzo percentuale) dopo due mesi di diminuzione. L’indice della divisione si attesta a 108,8  e la forbice con l’indice di divisione a livello nazionale si amplifica maggiormente data la minima variazione registrata da quest’ultimo nel mese in esame (+0,1%).

Aumento per il comparto “pane e cereali(0,3%). Il prezzo della merenda preconfezionata aumenta anche nel mese di novembre (da inizio anno il prodotto ha registrato una variazione in aumento di oltre 11 punti). Sono diversi i prodotti che hanno registrato variazioni di prezzo in aumento, anche se la stessa è inferiore al punto percentuale. Tra i prodotti in calo si segnalano i crakers (-1,7%) e il riso (-1,1%), entrambi i prodotti hanno l’indice inferiore a quello base e pertanto hanno il prezzo inferiore a quello dell’anno scorso.

Il gruppo “carni”, registra un aumento dell’indice dello 0,7%; tra i prodotti in aumento si evidenzia il coniglio fresco (+6,5%), già in aumento nel mese scorso in quanto legato alla stagionalità (nel corso degli ultimi mesi dell’anno si recupera la diminuzione di prezzo registrata, se pur in maniera meno consistente nel corso dei mesi centrali), e il petto di pollo (+5,2%) che invece evidenzia un prezzo più dinamico e registra una variazione di segno più che annulla la variazione in diminuzione del mese precedente.

I prodotti del gruppo “latte, formaggi e uova” registrano un calo (-0,5%). La forte contrazione del prezzo del fior di latte (-3,7%) la cui diminuzione è da imputare alla casa di produzione e la diminuzione un poco più contenuta del parmigiano reggiano (-1,7%), hanno “bruciato” gli aumenti generalizzati di quasi tutti gli altri prodotti rilevati appartenenti al gruppo. Di seguito si riportano quelli più alti: fontina + 2,5%; grana padano +2%; formaggio stagionato a produzione locale e emmenthal +1,7%.

Ancora in aumento il gruppo  “oli e grassi” (+0,4%). L’indice di gruppo raggiunge quota 106,5. L’aumento di prezzo dei prodotti appartenenti al gruppo, anche se non particolarmente consistente in questo ultimo mese, è generalizzato. A novembre gli indici di prezzo dei prodotti sono rispettivamente burro 106,8; margarina 103,6; olio extra vergine di oliva 110; olio di oliva 107,9; olio di mais 101,5 e olio di semi di girasole 97,1 unico prodotto con indice inferiore a quello base.

L’indice del gruppo “zucchero e confetture, cioccolato e dolciumi” diminuisce di 0,6 punti, la variazione cumulata sino ad oggi è di 2punti e mezzo. I gelati multipack diminuiscono di 5,1 punti il prezzo del mese precedente e l’indice si attesta a 95, ancora variazione in aumento, invece per confettura a base di frutta (+0,8%) il cui indice si attesta a 106,8. L’ovetto di cioccolata registra una variazione in aumento di quasi un punto; l’incremento di prezzo con da inizio anno è di oltre 15punti. Attualmente costa mediamente 1,02euro al pezzo (prezzo minimo 0,87euro; prezzo massimo 1,3 euro), ad inizio anno il prezzo medio rilevato era di 0.89 centesimi.

Segno meno per i prodotti appartenenti al gruppo  “altri prodotti alimentari(-0,1%);  forte diminuzione della maionese (-9,1%) e aumento per i bastoncini di pesce surgelato (+2,6%), nonostante la variazione registrata a novembre il prezzo degli stessi è inferiore a quello di inizio anno.

Variazione di segno meno di oltre un punto e mezzo  per il  gruppo  “caffè, te e cacao”, diminuisce il prezzo di caffè decaffeinato e caffè tostato e aumenta il prezzo di cacao e tè.

Rispetto al mese di ottobre, il comparto ortofrutticolo fa registrare variazioni in aumento; la “Frutta” aumenta di 11,2 punti e la “Verdura” di 5,7 punti.  Oltre all’aumento di molteplici prodotti già in rilevazione nei mesi scorsi, contribuisce alla variazione registrata anche l’aumento di prodotti che entrano in stagionalità (es.  carciofi e arance).  Pochi i prodotti che registrano variazioni di segno meno e comunque le stesse non sono intense come quelle di segno più.

Leggera diminuzione per i  “Prodotti ittici” (-0,2%), il cui indice si attesta a 104. Forte diminuzione dei crostacei freschi (-32%) e pesce fresco di mare di allevamento (-5,6%) e aumento di prezzo per molluschi freschi, pesce fresco di acqua dolce e pesce fresco di mare di pescata (rispettivamente +7,9%, +5,1% e + 3,5%).

Diminuzione del gruppo “Acque minerali, bevande analcoliche” (-0,3%) il cui indice continua stare sotto il livello base. Forte riduzione di prezzo per l’aranciata (-3,3%).

Bevande alcoliche e tabacchi (0,2; +1%). Il tasso congiunturale aumento di 0,2 punti. L’aumento generalizzato per gli alcolici (+2,3%) che interessa tutti i prodotti rilevati (liquore dolce, whisky, grappa, amaro e aperitivo alcolico) è da attribuire all’avvicinarsi delle festività; molto più contenuto l’aumento dei vini (+0,3%). Le birre diminuiscono d mezzo punto (variazione da imputare alla diminuzione di prezzo della birra nazionale). Stabili i tabacchi.

Abbigliamento e calzature (nulla; -0,4%).  Variazione congiunturale nulla. L’abbigliamento donna registra variazione in aumento per il  giaccone impermeabile +1,4% e l’abbigliamento sportivo +1,2% mentre, il pullover donna invece, cala leggermente. La tecnica di rilevazione di questi prodotti prevede un calendario di rilevazione in base alla stagionalità del singolo prodotto. I prodotti interessati dalla variazione di prezzo sono già entrati in stagione a partire dal mese di settembre (il cappotto donna dal mese di ottobre),  ma gli stessi non erano presenti in tutti gli esercizi e pertanto le nuove variazioni si sommano a quelle già rilevate o stimate nei due mesi precedenti. Riduzione di prezzo per i jeans uomo (-3%). Stabilità per l’abbigliamento da bambino e per le calzature (in generale). Aumento per gli accessori guanti (+2,6%) e cinta (+1,9%).

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,1%; -0,5%)

Aumento per la rubinetteria (+2,7%). In leggero il calo il gasolio per riscaldamento -1% e il gas in bombole -0,5%.

Mobili, articoli di arredamento, servizi per la casa (nulla; -0,1%)

Su circa 80 prodotti rilevati meno di un quarto è stato interessato dalla variazione di prezzo.

Consistente variazione degli “articoli tessili per la casa” (+2,4%), aumento del 11,8% della trapunta imbottita (il prodotto è stato interessato da uno sconto prolungato per più mesi che ne ha determinato la riduzione di prezzo, terminato lo sconto il prezzo pieno rilevato viene preso in aumento rispetto al prezzo scontato), diminuzione per tovaglia (-5,8%).

Variazione del -2,2% per “piccoli elettrodomestici” (diminuisce ancora io ferro da stiro e l’indice si attesta a 94)

Il gruppo dei “beni non durevoli per la casa” registra una diminuzione di 0,8 punti. Diminuisce il detersivo per la lavatrice (-5%) e aumenta il detersivo per la lavastoviglie e il detergente per wc (entrambi circa 2 punti).

Servizi sanitari e spese per la salute (nulla; -0,1%). Non si evidenziano variazioni di prezzo rilevanti per i prodotti del capitolo. Lieve contrazione per i medicinali (sia di fascia A che di fascia C). aumento per attrezzature e apparecchi terapeutici (dovuta principalmente all’aumento della montatura degli occhiali) e leggero aumento dei servizi medici (aumenta la visita dal ginecologo).

Trasporti (-1%; 1%) Divisione interessata da una contrazione a livello congiunturale da attribuire al calo dei carburanti e al calo dei servizi di trasporto aereo e marittimo.

Aumento congiunturale del prezzo di tutte le tipologie di autovetture, con incrementi più elevati per quelle superiori ai 4mt. (+0,6% per quelle a diesel e +0,4% per quelle a benzina). L’aumento è da imputare sia all’aggiornamento dei listini che al progressivo adeguamento degli stessi all’aumento dell’Iva al 22%. Stesso discorso per aumento di prezzo dei motocicli  (+1,8%) e dei ciclomotori (+1,3%). Fattori di natura stagionale spiegano le variazioni di prezzo dei trasporti aerei. I voli intercontinentali e nazionali hanno variazioni superiori al 10% e quelli europei registrano variazioni in diminuzione più contenute. Tutte e tre le tipologie di volo hanno però una variazione annuale in aumento (in particolare viaggi aerei europei +23,4%). Aumento per i trasporti ferroviari nazionali e stabili quelli regionali.

Ancora calo per i carburanti (gasolio -1,2% ; benzina – 1,3%   e gpl  -0,6%).

Revisione di prezzo per il corso di scuola guida che dopo vari mesi di contrazione fa segnare una leggera variazione in amento anche se l’indice si attesta a 89.

Comunicazioni (+0,1%; -9,8%).  Divisione in leggero aumento (+0,1%). Crescono le tariffe per i servizi di telefonia mobile (+0,4%), e lo stesso è da imputare all’aggiornamento dell’aliquota IVA successivamente all’entrata in vigore dell’ottobre scorso. A livello annuale i servizi di cui sopra registrano una variazione negativa di quasi 20 punti. Diminuzione di prezzo per gli apparecchi per la telefonia fissa (-7,7%)  e per gli smartphone (-2%), aumento per telefoni cellulari (+4,7%).  La variazione annuale dell’intera divisione si attesta al 10%.

Ricreazione, spettacoli, cultura (-0,2%; +0,8%). molteplici i prodotti della divisione interessati alla variazione di prezzo.

Nell’ambito dei prodotti tecnologici rilevati si segnala la consistente diminuzione di E-book reader (-7,8%), tablet pc (-6,9%) e videocamera (-5,5%); questi prodotti hanno, tra l’altro registrato consistenti variazioni annuali. Aumenta il prezzo di monitor LCD e stampante (rispettivamente +2,5% e +2,7%). Ulteriore diminuzione di prezzo per i pacchetti vacanza (anche se gli stessi hanno registrato una variazione annuale di segno più, soprattutto quelli nazionali). Nell’ambito dei prodotti culturali, il sensibile aumento congiunturale del prezzo dei CD (+17,5%) e quello più contenuto di Film in DVD e di E-book download (+5,7% e +3,4%) riflette i cambiamenti intervenuti nella classifica dei più venduti nel mese di novembre e stessa motivazione è da attribuire alla diminuzione di prezzo dei giochi elettronici (-5,9%).

Istruzione (nulla; +0,8%). Nessuna variazione da segnalare.

Servizi ricettivi e di ristorazione (nulla; +0,1). Aumento per “ristoranti, bar e simili” da imputare all’aumento di prezzo di aperitivo al leggero aumento del pasto al ristorante e al fast food e all’aumento più consistente della consumazione dell’aperitivo (+3,6%).

Altri beni e servizi (-0,4%; -1,3%).  La contrazione della divisione è da imputare alla diminuzione di prezzo dei premi assicurativi dei mezzi di trasporto (auto, moto e ciclomotore), aumento, invece, delle assicurazioni sugli infortuni.  Incremento di prezzo per ombrello (+5,2%) e valigia (+3,7%).