STORIE DELLA LINGUA ITALIANA:
LE PAGLIE DI TOM SAWYER

avventure-di-Tom-SawyerLasciamo stare per un po’ di tempo la nostra volpe, ma non molliamo la paglia. Questa volta però a fumarsela, ops a contendersela, sono Tom Saywer e amici.

Fumarsi una paglia, gergo urbano utilizzato come sinonimo di sigaretta, ha in realtà una radice colta: l’origine di questo modo di dire è attribuita a Mark Twain, che nel suo capolavoro “Le Avventure di Tom Sawyer”, racconta spesso di questo ragazzo intrattabile che ozia con un filo di paglia in bocca.

Bene, Tom, Huck e Joe non esitano a fare i ragazzacci sulle sponde del Mississippi e ad ingannare le persone vicine per raggiungere i propri scopi: rubano la marmellata alla zia Polly, delegando ‘strategicamente’ gli altri e così via, sempre con una paglia tra le labbra. La zia Polly, tornato Tom dal giro con gli amici, nota la camicetta sporca di confettura e fa per castigarlo. A quel punto, Tom per smascherarsi, considerato che la colpa era di tutti e tre, decidere di giocare la carta dell’amicizia.

Tra amici un giorno fecero un patto, qualora qualcuno li avesse smascherati, si sarebbero suddivisi la marachella, tirando la paglia più corta. Ora, siccome Tom viaggiava sul metro e quaranta poteva dirsi escluso, restavano Huck e Joe gli svantaggiati. Dopo un’attenta misura Joe si rivelò essere il più piccolino, capro espiatorio di ogni peccato. Tom richiamò all’ordine il povero Joe, al quale toccò la punizione.

Qualche tempo dopo e molte punizioni più avanti, Joe si accorse dell’ingiustizia subita, vendendo a sapere che il parametro di affidabilità del filo più corto non fosse l’altezza dei giocatori, quanto piuttosto la loro fortuna.

Tirare la paglia più corta consiste in un gioco nel quale occorre scegliere tra alcuni fili d’erba di diversa lunghezza, parzialmente coperti dal palmo della mano. Questa tipologia di gioco alla sorte indica come perdente chi pesca la paglia più corta.

Joe non è da castigare per la ridotta altezza, ma sarà la sorte a stabilire a chi toccherà il compito più ingrato.

Martina Panzeri

>Leggi qui gli altri episodi di Storie della Lingua Italiana…