LAVORO/LECCO, CASO MARO’:
“GLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE
DANNO RAGIONE AGLI INDIANI”

lecco marò (2) marchio arroganteLECCO – Cristian Sanvittori, amministratore unico del gruppo Obiettivo Lavoro ha dichiarato che “non c’è stata discriminazione” nel suo gesto di esporre un cartello che scritto che non sarebbero stati assunti indiani nella sua azienda finché i due marò saranno nel subcontinente.

Anche se, parlando con alcuni legali da noi interpellati, ci sarebbero gli estremi per una discriminazione sulla base della Costituzione e dello Statuto dei lavoratori.

Proprio la Costituzione italiana tutela i lavoratori contro ogni tipo di discriminazione con parecchi articoli, come:

ART. 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro

ART. 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

ART. 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

In via particolare, invece, lo Statuto dei lavoratori, stabilisce, all’ART. 15, che: “E’ nullo qualsiasi patto od atto diretto a: a) subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale ovvero cessi di farne parte, b) licenziare un lavoratore, discriminarlo nella assegnazione di qualifiche o mansioni, nei trasferimenti, nei provvedimenti disciplinari, o recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affiliazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero. Le disposizioni di cui al comma precedente si applicano altresì ai patti o atti diretti a fini di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età o basata sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali”.