LECCO – Netta frenata dalla Prefettura alle ordinanze restrittive dei sindaci lecchesi con le quali si limitano gli spostamenti in auto di chi volesse fare sport, specificando che si può uscire di casa per attività fisica solo a piedi, in bici, con pattini, ma appunto senza moto o auto né tantomeno mezzi pubblici, così da non allontanarsi troppo dalla propria zona.
Alla decisione unanime dei sindaci del territorio, diffusa lunedì 4 maggio con una nota pubblica della Provincia, ha replicato in forma riservata il titolare di corso Promessi Sposi Michele Formiglio il quale ha ricordato ai primi cittadini che possono adottare ordinanze solo a carattere esclusivamente locale, ovvero chiudere parchi e giardini, o altre aree in cui non possono essere garantite le norme igieniche e di distanziamento sociali necessarie in questa “Fase 2”. I sindaci invece non possono prevaricare su Regione Lombardia e sullo Stato, deputati a legiferare in termini di emergenza sanitaria, e in questo caso “le ordinanze sindacali contenenti disposizioni non in linea sono inefficaci”.
Tuttavia la precisazione informale diramata dalla Prefettura non è da intendersi come un vero e proprio via libera alle attività sportive ovunque purché si resti nei confini regionali, come prevederebbe il decreto. In via prudenziale infatti finché i sindaci non faranno un passo indietro c’è il rischio che le polizie – quantomeno quelle locali – intervengano per far rispettare l’interpretazione restrittiva del Dpcm “Fase2”, ma annessa c’è anche l’altissima probabilità che le ordinanze sindacali non abbiano alcuna efficacia, e i cittadini multati, ricorrendo, possano veder riconosciuta la loro ragione.
C.C.
LA POSIZIONE DEI SINDACI
FASE 2/DAI SINDACI LECCHESI UNA STRETTA ALLE NORME. NIENTE SECONDE CASE, SPORT SENZA PRENDERE L’AUTO