LOMBARDIA IN ZONA
ARANCIONE DA LUNEDÌ.
REGOLE E REAZIONI

MILANO – La Lombardia, con gli oltre 4.000 contagi registrati giovedì, da lunedì 1 marzo passa in fascia arancione.

L’annuncio del ministro Speranza registrando che nel report del monitoraggio epidemiologico dell’Istituto superiore di sanità “dopo un iniziale peggioramento, questa settimana l’epidemia entra in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza nazionale”.

Decisione trasmessa anche dal presidente della Regione Fontana pur con qualche nota polemica verso il nuovo Governo Draghi: “È arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale”.

Oltre alla Lombardia diventano arancioni Piemonte e Marche, mentre il Molise, che ha dati preoccupanti, potrebbe ricadere nella zona rossa. Ufficiale la zona rossa per la Basilicata.

Ecco, in sintesi, cosa si può fare:

SPOSTAMENTI
Ci si può muovere liberamente, senza autocertificazione, soltanto all’interno del proprio Comune dalle 5 alle 22 . Dalle 22 alle 5 si può uscire di casa solo per comprovate esigenze, compilando l’autocertificazione. È vietato uscire dal proprio Comune e dalla propria Regione, se non per ragioni di lavoro, istruzione, salute o per necessità.

NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI
Aperti tutti i negozi e i servizi alla persona senza limitazioni.
Chiusi, durante le giornate festive e prefestive, i negozi che si trovano nei centri commerciali, ad eccezione delle farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, dei punti vendita di generi alimentari, dei tabacchi e delle edicole.

BAR E RISTORANTI
Bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie sono chiusi.
I ristoranti possono fare asporto fino alle 22 e consegna a domicilio senza limiti d’orario. I bar, pub, etc., possono fare asporto fino alle 18 e la consegna a domicilio senza limiti d’orario.

SCUOLE
Didattica in presenza al 100% per le scuole dell’infanzia, le elementari e le medie. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli alunni. Università aperte o chiuse su autonoma decisione dei rettori, in base all’andamento dell’epidemia.

SPORT
Restano chiusi palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale gli allenamenti. Resta vietato usare gli spogliatoi.

CULTURA
I musei, le mostre, i cinema, i teatri sono chiusi.

C.C.