La storia dell’Inter, una squadra sovranazionale

LECCO – La sera del 9 marzo 1908, un gruppo di dissidenti del Milan Cricket and Football Club decide di fondare una nuova società. Alla base della scelta l’insoddisfazione e la voglia di lavorare con criteri diversi, meno rigidi. È così che inizia la storia dell’Inter o, per essere precisi, del Football Club Internazionale di Milano.

I soci fondatori sono il pittore De Giorgio Muggiani, Boschard, Lana, Bertolini, Fernando Osma, Enrico, Carlo e Arturo Hinterman, Pietro Dell’Oro, Ugo e Hans Rietman, Voelkel, Maner, Wipf e Carlo Ardussi. Nel 1912 prende la presidenza Emilio Hirzel per un periodo di normale amministrazione. Nel 1914 il comando passa prima a Luigi Ansbacher e poi a Giuseppe Visconti di Modrone, che resta in carica per Dirigenti_Inter_1912cinque anni, coprendo il tempo caotico della Grande Guerra. Passato il periodo difficilissimo dei bombardamenti, degli atleti morti sul fronte per rispondere alla chiamata della Patria, l’Inter riesce a recuperare la grinta, la voglia di sognare e di far sognare. I tifosi aumentano, il nerazzurro diventa una bandiera, la Milano dei “bauscia” comincia a differenziarsi da quella dei “cacciaviti” rossoneri.

Nel primo torneo di Campionato organizzato nel dopoguerra l’Inter vince il secondo scudetto, dopo aver battuto il Livorno per 3-2. È il 20 giugno 1920 e sono trascorsi dieci anni dal primo trionfo. La formazione: Campelli: Francesconi, Beltrami; Milesi, Fossati II, Scheidler; Conti, Aebi, Agradi, Cevenini III, Asti. Allenatore Nino Resegotti.nell’estate del 1928, viene annunciato l’accordo di fusione con un’altra società della città, l’Unione Sportiva Milanese.

Il nome cambia in Società Sportiva Ambrosiana (da Sant’Ambrogio, patrono di Milano dopo esserne stato Vescovo).Otto giorni dopo la celebrazione del 5° scudetto interista, il primo senza Meazza, l’Italia entra in guerra. Il calcio, tra dolori e rovine, prova a sopravvivere, ma non riesce comunque a far sognare la gente. Nel 1942, nel pieno del secondo conflitto mondiale, presidente della società nerazzurra viene nominato Carlo Masseroni. Resterà al comando della Società per 13 anni.

E’ lui ad annunciare, sabato 27 ottobre 1945, che “l’Ambrosiana torna a chiamarsi solo Internazionale”. Il 1967 è un anno dove in meno di una settimana l’Inter passa dal Paradiso all’inferno. In pochi giorni l’Inter perde dapprima la finale di Coppa dei 2C interCampioni 2-1 contro il Celtic Glasgow e meno di una settimana dopo è la volta della sconfitta a Mantova per 1-0 durante l’ultima Giornata di Campionato, che costa sorpasso e Scudetto in favore della Juventus. L’anno seguente l’Inter ottiene un deludente quinto posto, risultato che provoca il licenziamento di Helenio Herrera e pone le fondamenta per una decisione drastica da parte di Angelo Moratti. Infatti, nel 1968 il “Presidentissimo” passa la mano e diventa presidente Ivanoe Fraizzoli.

Sotto la sua gestione arriva l’undicesimo Scudetto nel 1971, la seconda Coppa Italia nel 1978 ed il dodicesimo Scudetto nel 1980, gli ultimi due con allenatore Eugenio Bersellini.Poco dopo, nel 1984 tocca al nuovo presidente Ernesto Pellegrini riorganizzare la squadra per centrare nuovi successi e nella stagione 1988/89 riesce ad allestire una squadra da record (foto in alto a sinistra): è l’anno dei tedeschi Lothar Matthäus e Andreas Brehme e del record di punti, 58 (84 conteggiando tre punti a vittoria), con 26 vittorie, 6 pareggi e 2 sconfitte. Tale risultato risultato non è mai stato eguagliato nella Serie A a 18 squadre.
La stagione successiva l’Inter si aggiudica la Supercoppa Italiana e nel 1991 a distanza di 26 anni dall’ultimo successo europeo arriva la Coppa Uefa battendo in finale un’altra squadra italiana, la Roma. Nel 1994 è ancora Coppa Uefa battendo il Casino Salisburgo nella doppia sfida.Nel febbraio del 1995 la squadra torna nelle mani della famiglia Moratti: è infatti Massimo Moratti figlio del “Presidentissimo” a prenderne le redini, ma i risultati faticano ad arrivare. Nel 1997 la squadra perde la doppia finale di Coppa UEFA contro lo Schalke 04, ma recupera l’anno seguente con la terza vittoria (foto a destra) in quella stessa competizione ai danni della Lazio al Parco dei Principi di Parigi. In campo c’è Ronaldo, che però non basta per vincere nello stesso anno il campionato: in un torneo dagli animi tesi a causa di dubbie decisioni arbitrali, la Juventus si aggiudica la Serie A in seguito alla decisiva vittoria per 1-0 nello scontro diretto di Torino, reso celebre dall’invasione in campo dell’allenatore dell’Inter Gigi Simoni a seguito di un contatto in area tra Mark Iuliano e Ronaldo, giudicato non falloso dall’arbitro Ceccarini di Livorno. Prima dell’arrivo di Cuper nel 2001, si susseguiranno sulla panchina dell’Inter Lucescu, Castellini, Hodgson, Lippi e Tardelli,Cuper,Vrdelli,Zaccheroni,Mancin(con cui torna a vincere lo scudetto),Murinho(con cui tolrna a vincere la Chempions Leage), Gasperini, Ranieri,Stramaccioni, Mazzari e poi il ritorno di Mancini.

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