INTRAPRENDERE LA CARRIERA DA ARBITRO? MARELLI: “SE TORNASSI INDIETRO, MAI E POI MAI CI RINUNCEREI”

ARBITRO LUCA MARELLILECCO – Tante volte lasciati al loro destino, soprattutto sui campi di periferia. Derisi, insultati, finanche picchiati: è questa la vita che, molte volte, un giovane arbitro vive. Ma è realmente così? L’esperienza da arbitro, oltre a permettere di vivere appieno, sul campo, il mondo calcistico, è qualcosa che può formare e permettere di diventare qualcosa di diverso. Lo pensa Luca Marelli, ex direttore di gara di Serie A, che è stato intervistato da Bwin e, tra le altre cose, ha parlato di questo.

“MI HA INSEGNATO IL VALORE DEL SACRIFICIO”

Ebbene sì: se un giovane mi chiedesse un solo consiglio per rendere la vita più completa, lo spronerei a provare l’ebbrezza di indossare la divisa da arbitro”. Così Marelli promuove in tutto e per tutto la vita da direttore di gara E lo stesso comportamento dell’uomo in questione fa riflettere. A 45 anni, dopo aver “appeso il fischietto al chiodo”, Marelli continua ad analizzare la condotta dei direttori di gara partita dopo partita, scatenando tante discussioni sui social. Lo spiega anche nell’intervista: “Non è certo un caso che, a 45 anni, la mia passione per il regolamento e per l’attività arbitrale sia forse più viva di quando ero diciottenne.

Ma cosa ha regalato alla vita di Luca Marelli l’esperienza arbitrale? Innanzitutto, “se dovessi tornare indietro con la possibilità di cambiare qualcosa della mia vita, mai e poi mai rinuncerei all’esperienza arbitrale. Mi ha formato caratterialmente, mi ha insegnato il valore del sacrificio, mi ha concesso la fortuna di confrontarmi con culture differenti, ambienti di ogni tipo”. Una carriera, dunque, che gli ha permesso di vivere il sogno di qualsiasi ragazzo appassionato di calcio vive: quello di essere al centro dell’attenzione, sul rettangolo verde, assieme ai 22 campioni che decideranno le sorti della partita.

“SACRIFICI RIPAGATI”

Di contro, ovviamente, un arbitro deve, per forza di cosa, sacrificare qualcosa della propria vita sociale. La sveglia presto e gli allenamenti possono sicuramente far mancare qualcosa, ma per Marelli questi “non sono per forza espressione negativa. È vero, spesso saltavo serate con gli amici perché il mattino dopo sarei stato impegnato in una direzione, ma ho potuto imparare che il divertimento di una serata è passeggero, ma quello che imparavo in campo rimane tutta la vita

Le esperienze sul campo vengono ricordate dall’ex direttore di gara sicuramente con orgoglio e felicità, ma senza rimpianti. “Con la maturità e l’esperienza di quello che è stato, non rimpiango nulla ed anzi ringrazio il destino di avermi evitato inutili serate di alcool e sballi”. Insomma, qualcosa che Luca si porterà dentro tutta la vita. Pensateci, giovani ragazzi: la carriera da arbitro potrebbe arricchire la vostra vita.