ROMA – Ci ha provato, l’ex sindaca leghista di Lecco passata alla storia per essere scesa in strada a regolare il traffico: si è occupata ancora di viabilità ma si è presa una brutta bocciatura a Roma. Il tema era la “maledetta” SS36, per la cui riqualificazione la stessa Antonella Faggi, ora senatrice, chiedeva la nomina di un commissario straordinario così come per altre tematiche viabilistiche.
Purtroppo, l’emendamento per il supercommissario proposto dalla lecchese (relatrice in aula) è stato bocciato.
Suscitando la reazione delusa, quasi ingenua nella sua desolazione, dell’ex prima cittadina – fatta cadere a suo tempo da un “colpo di palazzo” (Bovara) – e ora, vedasi il commento su Facebook pubblicato di seguito, quasi in lacrime per la cancellazione dell’emendamento sulle strade del nostro territorio.
Con ringraziamenti finali a Salvini che, visto l’esito della pur encomiabile battaglia, appaiono un filino fuori luogo:
Grande delusione insomma. Anche perché è abbastanza raro che un emendamento a firma di un relatore venga così bruscamente “abbattuto” in corso d’opera. Nello specifico, Antonella Faggi se l’è visto stralciare sul filo di lana dopo che era stato inserito nel famoso Decreto “Sbloccacantieri“, è stato a un passo dall’approvazione definitiva giovedì al Senato.
E del mitico emendamento già qualche sodale aveva fatto opera di “sbandieramento”, perfino in Regione al tavolo sulle opere per la 36 – “vendendo la pelle dell’orso” abbondantemente prima del suo abbattimento. Ovvero: senza che la super prevista approvazione avesse avuto luogo. Ampliando a posteriori la brutta figura per un’impresa mancata.
Da ambienti romani interpellati da Lecco News arriva al proposito la spiegazione, asciutta quanto pratica, della clamorosa stroncatura a un metro dal traguardo.
“Semplice – affermano dal Senato -, se ogni territorio in difficoltà sul piano delle strade chiedesse e ottenesse un supercommissario come quello proposto da Lecco, dovremmo istituirne decine e decine. E le coperture finanziarie dove le troviamo, in tempi come questi?…”.
RedPol