ZANZARA TIGRE: OCCHIO A LECCO.
I CONSIGLI PER EVITARE
LA PROLIFERAZIONE

zanzara tigre Aedes_AlbopictusLECCO – Anche nel lecchese rischio di proliferazione della zanzara tigre. L’insetto è particolarmente aggressivo e può essere vettore di patologie esotiche oltre che rappresentare un rischio concreto per i soggetti allergici. I consigli per evitare che la zanzara tigre possa trovare habitat congeniali e diffondersi ulteriormente.

Si ritiene che la cosiddetta zanzara tigre (Aedes albopictus) si sia ormai diffusa in tutto il territorio della provincia di Lecco. L’insetto è noto per l’aggressività nelle ore diurne e per determinare un’intensa reazione alle punture, anche di tipo allergico di una certa gravità.

La zanzara tigre è anche un potenziale vettore di virus di patologie esotiche (Dengue, Chikungunya e altre) e si è assistito alla comparsa di alcuni focolai di Arbovirosi (virus trasmessi dagli artropodi all’uomo) in alcuni Paesi europei – tra cui l’Italia – per la presenza della malattia dovuta al virus West Nile, denominata West Nile Disease (WND).

Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio dell’agente patogeno dalle zanzare a diverse specie, tra cui uccelli, rettili e mammiferi: tra questi ultimi l’uomo e il cavallo possono manifestare sintomi clinici.

Si sottolinea pertanto l’importanza delle misure di contenimento delle zanzare, ricordando che il controllo della proliferazione di insetti infestanti è compito non solo delle amministrazioni comunali per le aree pubbliche, ma anche di tutti i cittadini.

» Per indicazioni precise sulle misure da osservare, scarica la comunicazione dell’ASL di Lecco

Inoltre, considerando che le larve di zanzara si sviluppano in acque stagnanti o a lento deflusso, è richiesta la collaborazione attraverso l’attuazione di semplici accorgimenti:

Orti e giardini: coprire con teli di plastica i recipienti utilizzati per la raccolta dell’acqua da irrigazione (bidoni, secchi, annaffiatoi e bacinelle).

Vasi e sottovasi: svuotarli regolarmente o introdurre piccoli filamenti di rame (10-20 mg/l). Il rame ossidandosi diventa tossico per le zanzare.

Cimiteri: riempire con sabbia o terra i vasi per fiori secchi o di plastica, oppure introdurre piccoli filamenti di rame nei vasi portafiori.

Vasche e fontane ornamentali: introdurre pesci rossi o gambusie, voraci predatori delle larve di zanzara.

Abbeveratoi di animali: cambiare l’acqua giornalmente e lavarli con cura.

Tombini e pozzetti: nel periodo estivo ogni 10-20 gg. pulire e trattare con prodotti larvicidi i tombini di raccolta dell’acqua piovana presenti nelle proprie aree private (giardini, cortili, ecc.).

Grondaie: liberare annualmente da foglie o da altro materiale che possa bloccare il deflusso delle acque.

Pneumatici: non stoccare pneumatici all’aperto. Se ciò non fosse possibile ricoprirli con teloni e/o svuotarli da eventuali raccolte di acqua.

R.P.