“METASTASI”, TUTTE
LE TESTIMONIANZE DI OGGI.
BRIVIO PARLERA’ GIOVEDI’

brivio tribunale

LECCO – E’ arrivato, puntualissimo, alle 9.30 al Palazzo di Giustizia di Lecco per la sua testimonianza  riguardo al processo Metastasi.

Virginio Brivio, sindaco di Lecco, è stato accompagnato dal collega di partito Antonio Pattarini (Pd) e da Alberto Invernizzi (Appello per Lecco).

Il primo cittadino entrerà più tardi in aula per rispondere alle domande del giudice. Di seguito gli aggiornamenti “live” dell’udienza dalla nostra inviata Elena Pescucci:

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16.22 Brivio non verrà sentito oggi, ma il 30 aprile come primo teste.

16.14 L’avvocato Giarda ha chiesto se Palermo votava contro la maggioranza?

Invernizzi: A volte si.

16.07 L’avvocato Perillo : lei era seduto vicino a Palermo in consiglio? Le parlava anche altro? Palermo le ha detto che conosceva i Trovato fin dall’infanzia ma che non aveva rapporti. Conferma?

Invernizzi: sì.

16.05 Invernizzi: ogni tanto Palermo arrivava e mi diceva “c’è da fare questa cosa qui, ti può interessare?” e poi spariva.

16.04 Il pm: quando doveva approvarsi nuovo Pgt? Si ricorda altre richieste fatte da Palermo

Invernizzi: E’ stato approvato nel 2014. Nel 2011 quando palermo mi chiese era in discussione preliminare, si doveva fare valutazione ambientale. In commissione c’erano i primi elaborati macro. Facemmo una serie di commissioni su questo.

Palermo mi ha chiesto di eliminare una strada che collegava due vie ma c’era la statua della madonna di Lourdes.

15.52 Il pm: è stato contattato da Palermo anche per altri motivi?

Invernizzi: sono stato contattato da Palermo per il piano del governo del territorio, più o meno sempre lo stesso periodo. Palermo chiese a me se conoscevo qualcuno per l’edilizia privata per una pratica ferma che interessava l’area di Bione, non dovevamo trattarla come commissione. La pratica non so dove era ferma.

Io ho detto che probabilmente avrebbe dovuto parlare con l’ufficio demanio. Palermo mi chiedeva in veste di consigliere comunale…Gli ho consigliato di andare a parlare con gli uffici.

Palermo mi ha contattato per il Pgt di Lecco, in particolare per un’area Galli…

15.51 Invernizzi: Io ho chiesto a Palermo se aveva rapporti con la famiglia Trovato perchè ho visto la sua macchina fuori dal locale e lui mi ha risposto che li conosceva da tempo, dall’infanzia.

15.48 Il pm: ha conosciuto Mario Trovato?

Invernizzi: Sapevo chi era Franco. Dopo una riunione in Comune andammo in una pizzeria e mi dissero che c’era Mario Trovato. Non sapevo che rapporti avessero con Palermo.

15.40 Invernizzi: Dopo la certificazione provvisoria ho fatto un sopralluogo prima del progetto, dopo l’aggiudicazione e ho verificato che c’erano degli attacchi in un’altra posizione…stavano iniziando a tracciare e partire con i lavori e ho dato il mio parere: se il disegno prevede una cosa bisogna rispettarlo…L’ho detto a Palermo, non ricordo se mi contattò o lo vidi di persona. Palermo mi ha risposto che aveva già parlato con l’amministrazione e si potevano fare delle modifiche…Io ho visto il sindaco Rusconi, avevo dei contatti con il sindaco…Io glielo accennai…Ho detto a Rusconi che ho presentato la planimetria e mi hanno chiesto di modificarla. Presi il disegno che avevo fatto e dislocai diversamente le cose, lasciando libera la zona che interessava l’amministrazione…

15.30 Il pm: Quando è avvenuto il pagamento?

Invernizzi: Due mesi dopo mi è stata pagata la fattura di 500, oo euro. La nota informativa la intestai al Signor Redaelli, poi uscì il problema che c’era la società, forse Palermo me l’ha detto. La fattura è stata intestata alla società. Palermo mi portò i soldi in contanti, un’unica banconota da 500,00 euro.

15.28 Il pm: chi le ha dato indicazioni? Quanti incontri?

Inverizzi: Le indicazioni mi sono state date un pò da Redalli e da Palermo, solo alcune.

Il primo incontro con Lilliu e Palermo, poi Palermo e Redaelli e alle volte solo Redaelli.

Il periodo dal primo incontro alla consegna del progetto è stato di 15 giorni. Sono venuti con dei depliant perchè c’era da mettere un chioschetto, una zona con sdraio, dei giochini per i bambini, una piscina sopraelevata.

La planimetria, presumo siano passati loro a ritirarla, Palermo e Redaelli. Lilliu l’ho visto solo all’inizio quando mi è stato presentato.

15.25 Invernizzi: successivamente Palermo venne da me con un’altra persona, con Redaelli, dicendomi che quest’ultimo era il socio di Lilliu che mi dava le indicazioni. Redaelli l’ho visto qualche altra volta e a volte veniva da solo a volte con Palermo, lui mi dava solo delle indicazioni su come realizzare la planimetria.

15.23 Il pm: Lilliu era interessato alla vicenda? Palermo come gliel’ha presentato?

Invernizzi: si Lilliu era interessato, Palermo mi ha detto che avrebbe dovuto partecipare a questo bando e mi ha chiesto se potevo fare il disegno. Io ho chiesto cosa dovevo inserire. Mi sono fatto spiegare dove era l’area. Io dopo l’incontro sono andato a vedere per farmi un’idea e capire bene come era fatta l’area.

15.20 Il Pm: che ruolo ha avuto nella vicenda del Lido di Parè?

Invernizzi: mi ha contattato il consigliere Palermo, che ho conosciuto in Consiglio comunale, lui era consigliere eletto in un’altra lista, faceva parte della stessa commissione di cui io ero presidente. Mi ha chiesto se potevo dare una mano nel redigere una planimetria di massima per partecipare all’assegnazione del Lido di Parè. Palermo eletto nel Partito democratico (lui era nella maggioranza). Palermo è venuto a Lecco con un’altra persona di cui non conosco il nome, ma che avevo già visto in altri cantieri e che è Saverio Lilliu.

15.12 Udienza riprende con il teste Alberto Invernizzi. 

brivio tribunale 214.55 Tra pochi minuti dovrebbe riprendere l’udienza

14.25 Tra una ventina di minuti si rientra in aula e dovrebbe essere arrivato il momento di Brivio

14.00 Udienza sospesa. riprende tra mezzora.

13.54 Il giudice chiede: valutazione di non impugnare l’assegnazione perchè? Solo di tipo economico o per altri fattori? Se si quali?

Bugatti: Dopo l’incendio non avevamo voglia di lavorare ancora e vedere svanito il lavoro e anche per il fatto che i vincitori avessero dei precedenti, forse potevano centrare qualcosa.

13.44 L’avvocato Giarda chiede al teste in merito agli incendi e se il teste ha precedenti penali, il giudice chiede se ha rilevanza e l’avvocato risponde sì perchè “stiamo evidenziando le altre strade che hanno preso le indagini all’epoca”.

Matteo Bugatti: si, sono stato condannato per concorso in omicidio colposo avvenuto in un cantiere.

Il giudice: non c’entra niente.

13.43 Suo fratello Luca ha avuto un diverbio con Domenico Corallo?

Bugatti: nel 2009 Domenico Corallo aveva detto “dobbiamo bruciarlo un’altra volta”

13.40 L’avvocato Perillo prende la parola e interroga il teste sull’incendio. Sa chi è Domenico Corallo?

Bugatti: l’avevo sentito implicato nell’incendio del 2009 ma non ho più saputo niente.

13.37 Il pm: sa se Palermo era presente all’apertura della lista?

Bugatti: il mio avvocato c’era ma non conosceva Palermo, ho saputo ci fosse Palermo solo in seguito da altre persone.

13.35 Il pm: ha conosciuto Ernesto Palermo

Bugatti: no, non l’ho mai conosciuto. L’ho incrociato una volta in ufficio da mio padre per discutere dei piani urbanisti come consigliere comunale, fu nello stesso periodo del bando.

13.27 Il pm: Come avete saputo di non aver vinto il secondo bando?

Bugatti: Ci hanno detto che era stata presentata un’offerta inferiore alla nostra. Poi abbiamo verificato tramite google chi fosse questa società vincitrice. Io e il legale non capivamo come potesse essere stata fatta un’offerta più vantaggiosa e abbiamo fatto richiesta di acceso agli atti amministrativi per capire per quali ragioni non avevamo vinto il bando. E abbiamo aspettato un pò per averli. Abbiamo scoperto che le persone che facevano capo alla società avevano dei procedimenti penali: erano Lilliu e Redaelli.

 

13.23 Si ricorda che lei ha riconosciuto una persona protagonista di un episodio di disordine al lido?

Bugatti: Nel 2009 c’era stato un diverbio tra gli addetti alla sicurezza e ho riconosciuto una persona, che oggi è in aula (dietro le sbarre) il signor Nasatti.

13.21 Il pm chiede degli incendi e se ha avuto delle minacce.

Bugatti: uno è avvenuto nel 2008, mentre l’altro nel 2009. Non ho mai avvenuto delle minacce da nessuno.

13.20 Il pm: La proroga come è avvenuta? E suo padre di cosa si occupava?

Bugatti: in maniera automatica e mio padre non era coinvolto.

13.12 Il pm chiede al testimone quando è cominciata la gestione nel 2008 e se erano gli unici partecipanti

Matteo Bugatti risponde giugno 2008 e che erano gli unici. Eravamo aperti dalle 9 a mezzanotte e durante il fine settimana fino alle 2. C’era una bella affluenza soprattutto il fine settimana.

13.08 A testimoniare Matteo Bugatti. Ancora non tocca al sindaco Brivio.

13.04 L’avvocato Giarda chiede del sopralluogo.

Francese: la sera prima il sindaco era parecchio agitato perchè c’era la struttura con del ferro quando ho visto che in realtà c’era solo una platea su cui appoggiare, l’idea è che non ci fossero strutture in fase di avanzamento non autorizzato.

13.03 L’avvocato Giarda chiede al teste Francese se ricorda se ha mai avuto a che fare con problemi di ordine pubblico legati alla gestione del Lido di Parè.

Francese: dal 2007 fino al 2010 abbiamo avuto parecchi problemi durante la notte con segnalazione di schiamazzi e veicoli parcheggiati in strada perchè a frequentare l’area erano più che altro giovani. I residenti nell’area di Parè si lamentavano soprattutto nel fine settimana.

12.57 Una delle mie pattuglie, in un posto di blocco, ha visto Palermo nella zona cantiere. Non abbiamo fatto controlli specifici perchè sapevo che già le forze dell’ordine se ne stavano occupando e non volevamo interferire nelle indagini.

12.48 Francese: alla fine del mese di giugno 2011 sono stato avvisato da alcuni della Digos che c’erano personaggi strani che frequentavano l’area del cantiere e ne avevo parlato anche con il sindaco.

Il pm: chi erano questi personaggi?

Francese: come ho riferito anche alla Guardia di Finanza, non avevo nomi, ma si faceva riferimento alla criminalità organizzata e gli unici in zona potevano essere i Coco Trovato. Ho chiesto al sindaco se si poteva bloccare la pratica.

Il pm: il sindaco era sorpreso?

Francese: a me sembrava di sì, dopo una settimana (i primi di luglio) sono stato richiamato dal sindaco per la comunicazione della Prefettura che dava ragione a ciò che avevo comunicato anch’io e mi sembrava molto più preoccupato

12.41 Il pm chiede sul sopralluogo fatto per il basamento rinvenuto: Francese dice che non ha mai fatto personalmente il sopralluogo perchè impegnato in un corso a Milano.

12.40 Riprende ora l’udienza, ancora non tocca a Brivio. E’ stato chiamato Cristian Francese al banco dei testimoni

Francese si presenta: ero comandante della Polizia locale di Valmadrera

12.37 L’udienza non è ancora ripresa

12.23 Brivio sarà il quarto teste. Tra  non molto.

12.20 Il Giudice Enrico Manzi interrompe l’udienza per 10 minuti

12.06 Avvocato Giarda a Scola: ha ricevuto pressioni?

Scola: No nel modo più assoluto

11.52 Scola, incalzato dalle domande del Pm, precisa che l’iter dopo aver verificato il vincitore della gara si provvedeva all’assegnazione provvisoria alla ditta viene fatta vedere l’area in attesa della delibera definitiva, possono quindi cominciare a fare i lavori prima dell’assegnazione definitiva…Se poi le verifiche non andavano a buon fine bisognava poi rimuovere tutto. L’assegnazione definitiva non è mai stata fatta.

11. 42 Zagari termina la sua testimonianza, al banco siede Galdino Scola, responsabile edilizia privata urbanistica. Il responsabile della procedura Dell’Oro (che era l’operativo).

Il pm: lei doveva controllare gara di appalto.

Scola: sì.

11.40 Avvocato Giarda: Come mai avete accettato ciò che diceva il segretario Locatelli?

Zagari: perchè sa le leggi e si occupa lui di questo. Era il segretario che doveva dare le risposte.

Giarda: sera del 23 maggio Zagari contatta il sindaco e vi era sproporzione nello svasamento…il sindaco che atteggiamento tenne.

Zagari: il sindaco era stupito e ha detto di farmelo sapere.

11. 34 Avvocato Giarda: Nel bando 2011 ci si doveva rivolgere a target diverso, famiglie, bambini…dopo le lamentele dei cittadini e legge alcuni articoli dei giornali “sarà un pratone per le famiglie…una struttura rivolta per le famiglie ecc. ecc. (datati 28 marzo 2011) Hanno dato ampio risalto mediatico alla volontà di cambiare target…

Zangari ammette.

11.32 Avvocato Giarda: Quest’area era interessata a altro tipo di attività?

Zangari: c’era un progetto per la riqualificazione dell’area, realizzato da Deutsche Bank e così si era pensato di dare in concessione per la gestione un altro anno.

11.29 Zangari è teste sia del Pm sia dell’Avvocato Giarda che dopo le domande fatte dal Pm prende la parola.

11.24 Zangari: La preoccupazione che ci potessero essere infiltrazioni c’era anche prima dell’informativa con il certificato antimafia. Chiedevo sempre al sindaco cosa sapeva dalla Prefettura. Dovevamo aspettare.

11.13 Zangari: In Giunta si è detto che era una persona che aveva pagato i suoi debiti con la giustizia. Non eravamo così entusiasti di darlo a una persona con precedenti, ma formalmente non era ostativo, ma dal punto di vista morale ci siamo fatti degli scrupoli.

11.08 Il Pm chiede a Zangari se si fosse interessato della nuova società presentata al bando.

Zangari: Abbiamo chiesto il casellario giudiziario, come facciamo sempre e c’erano in giro delle voci e così ho segnalato al Sindaco che c’erano dei precedenti penali per spaccio di droga e riciclaggio di denaro.

Il Sindaco ha detto che ne avrebbe poi parlato in giunta. Ne abbiamo parlato in giunta e ho chiesto al segretario Locatelli se una persona con precedenti penali potesse vincere bando.

11.06 Zangari racconta che nel 2011 al bando si presenta Bugatti e la società di Redaelli e Liliu.

Zangari: conoscevo di vista Redaelli perchè è di Valmadrera.

11.02 Zangari racconta che i bandi per la gestione ci sono dal 2006 e che i primi anni andava deserto. Nel 2008 vince Matteo Bugatti (l’unico a presentare la domanda) che l’ha gestita per 3 anni fino al 2010.

10.59 Al banco dei testimoni Emilio Zangari, ex consigliere comunale di Valmadrera, all’epoca dei fatti assessore al commercio e al turismo del Comune di Valmadrera.

Lui si è occupato del bando per la gestione del Lido di Paré.

10.58 Termina la testimonianza Simeone.

10.54 In aula ad assistere all’udienza, tra gli altri, anche Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco

10.50 Avvocato Perillo: Prima quando il pm le ha chiesto se c’era Trovato dietro a società di Parè, perchè è arrivato a questa ipotesi?

Simeone: Per il rapporto tra Lilliu e Mario Trovato, come indicato dalle note delle forze dell’ordine…

Avvocato Perillo: Aveva fatto ulteriori ricerche?

Simeone: sì.

10.45 Interviene l’avvocato Marcello Perillo, per la difesa di Redaelli e Lilliu e chiede sull’informativa datata 22 luglio 2011: Lilliu risulta essere stato controllato diverse volte in compagnia di soggetti pregiudicati?

Simeone specifica che la prima informativa della Questura di Lecco fa riferimento a diversi soggetti, mentre quella dei Carabinieri faceva riferimento a Coco Trovato…

10.40 Il Pm Albertini chiede a Simeone: Al Sindaco Virginio Brivio avete dato qualche informazione? Io no, non so se ha parlato con il Prefetto. Lui si è in interfacciato con noi per altre due vicende…non per il Lido di Parè.

Riguardava De Luca Bruno e la figlia che aveva acquisito pizzeria kebab, c’è stata un’informativa atipica  tramite la Polizia di Stato, un procedimento parallelo all’altro. In questo caso sembrava attuale un tentativo di infiltrazione mafiosa per la famiglia Bruno De Luca e la figlia.

10.25 Simeone ha spiegato che la Prefettura il 20 luglio 2008 ha emesso una informativa atipica nella quale è stata indicata la presenza di Coco Trovato dietro a Saverio Lilliu e la sostituzione nell’assetto societario di Desidera al posto di Lilliu e i due incendi dolosi del 2008 nella quale andò distrutto il Lido di Parè: tutto faceva pensare a un’ipotesi di infiltrazione mafiosa.

simeone stefano 2p10.22 Simeone: i contatti con Rusconi sono avvenuti dopo la ricezione delle lettere (ovvero dopo il maggio 2011)

10.20 L’aula del Tribunale di Lecco è piena: ci sono giornalisti e forze dell’ordine. I testimoni sono fuori dall’aula che attendono i proprio turno per entrare

10:15 Stefano Simeone ripercorre passo passo tutte la vicenda, raccontando per filo e per segno come la Prefettura di Lecco è stata coinvolta, partendo dalla lettera ricevuta dal Comune di Valmadrera in cui si richiedeva un certificato antimafia per i due soci Redaelli e Lilliu, che ha portato in Tribunale.

09:58 A testimoniare ci sarà anche il capo di gabinetto della Prefettura di Lecco,  Stefano Simeone

09:45 Manca ancora il Pubblico Ministero, udienza in leggero ritardo
09:30 Brivio entra in tribunale in perfetto orario