VIOLENZA E MALTRATTAMENTI SULLE DONNE: L’AZIENDA OSPEDALIERA FORMA SPECIALISTI

OSPEDALELECCO – Si terrà domani 16 aprile l’ultimo dei tre appuntamenti formativi, destinati agli operatori sanitari dell’Azienda Ospedaliera. Gli incontri, articolati in un ciclo intitolato “La donna vittima di violenza e maltrattamenti: valutazione del rischio e accoglienza”, sono organizzati  dall’AO, in collaborazione con il Comune di Olginate, ASL, Consigliera di Parità, Croce Rossa Italiana, Ordine dei Farmacisti e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci.

In Europa – evidenziano le statistiche – la violenza è la prima causa di morte per le donne tra i 16 e i 44 anni, provocando più vittime del tumore al seno o degli incidenti stradali. Solo in Italia vengono uccise circa 130 donne all’anno per mano, soprattutto, dei loro partner o dei loro ex compagni o mariti.

Mahtab foto violenzaL’obiettivo del ciclo è fare degli operatori un personale sanitario in grado di riconoscere per tempo, indentificando determinati segnali , una situazione di maltrattamento o violenza. Un personale ben formato, infatti, sarà maggiormente capace – si spiega in Azienda Ospedaliera –  di attuare e mettere in campo tutta una serie di competenze utili ad ascoltare, accogliere ed aiutare le vittime che possono giungere nelle nostre Strutture”.

Vale la pena ricordare , in proposito, che per garantire una corretta risposta sanitaria a un problema di salute tanto complesso quanto delicato come la violenza, sono state stilate già nel 2008 specifiche  procedure per i casi di maltrattamento e soprusi.

“Il percorso di ogni una vittima, dopo l’ansia, il rifiuto e le difficoltà delle violenze subite – spiega Paolo Schiavo, medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale Manzoni – inizia con il suo accesso al PS: qui si avvia un iter condiviso con tutte Unità Sanitarie della nostra Azienda che va dall’accoglienza sino alla pianificazione di un intervento che spesso coinvolge, a prescindere dalla volontà della vittima, anche l’Autorità Giudiziaria” chiarisce il medico del PS.

La donna, nel corso della sua presa in carico, viene visitata dagli specialisti che prestano particolare attenzione a tutti quegli elementi che possono essere significativi per una diagnosi sicura di maltrattamento e violenza. Vengono eseguite , anche,  foto di ogni lesione riportata, anche solo sospetta; in alcuni casi i medici valutano inoltre la possibilità di effettuare esami e test per escludere una possibile patologia infettiva e sessualmente trasmissibile e, se necessario, provvedono alle profilassi o alle terapie del caso”.

“Operiamo nei nostri Pronto Soccorsi – aggiunge Schiavo – facendo capire alle donne prese in carico, che spesso non parlano per paura di ritorsioni da parte dei loro partner , che sono ascoltate e sostenute, e agiamo con discrezione e sensibilità per far si che si sentano rassicurate cercando, inoltre, di riconoscere il loro dolore e la loro sofferenza e di rispondere in modo adeguato anche a quelle richieste di aiuto, spesso silenziose”.