GALBIATE – Riceviamo e pubblichiamo di seguito una lettera di Francesco Coniglione, coordinatore provinciale di Sinistra Lavoro Lecco, in merito alla privatizzazione di Villa Serena, a Galbiate.
Ogni due per tre nel lecchese con modalità diverse vengono ceduti pezzi di servizi socio-sanitari ai privati, che notoriamente non sono dei benefattori, ma devono per loro natura fare profitto. Profitto abbondante che realizzano attraverso lo sfruttamento dei lavoratori delle cooperative mal pagati e con pochi diritti e molto spesso anche con un abbassamento della qualità dei servizi e un aumento dei costi a carico degli utenti.
Mesi fa la Regione, governata da Lega e centro destra, invitava tutti i malati cronici a scegliere un “gestore”, che nella maggioranza dei casi era una società o una cooperativa privata. Poche settimane fa molti comuni del Distretto Socio-Sanitario di Lecco, sulla spinta del Comune di Lecco, a guida PD (guarda, guarda – come sono bravi!) hanno messo in campo per i servizi sociali, in maniera distorta, confusa e al limite della legalità un “Consorzio di Cooperative” dando vita ad una società mista pubblico-privato dove il privato però comanda (il pubblico ha il 49%, ma è rappresentato solo per il 30% nel Consiglio di Amministrazione).
Ora, dopo che i servizi erano già stati improvvidamente esternalizzati con l’impiego di una cooperativa, il Comune di Galbiate vorrebbe privatizzare Villa Serena. Mentre il consigliere Giovanni Montanelli, candidato sindaco alle prossime elezioni, ha dichiarato l’altra sera in consiglio comunale a Galbiate che privatizzare questa casa di cura è “una scelta intelligente”, noi diciamo che è un altro chiaro obiettivo: vendere un servizio pubblico per garantire ai privati profitti sicuri con le rette destinate a crescere.
Per contrastare questa deriva noi ci sentiamo impegnati in politiche di difesa dei servizi pubblici efficienti e di qualità, in quanto siamo fermamente contrari al fatto che i privati facciano profitti su bisogni di prima necessità come la salute e i servizi sociali.
La nostra netta contrarietà non è ideologica, in quanto vogliamo servizi pubblici adeguati e meno costosi, mentre diversamente è dichiaratamente ideologica la selvaggia privatizzazione.
Villa Serena è dei cittadini dei Comuni soci e non del sindaco. Siano i cittadini a decidere e non i soli consiglieri comunali, che non hanno avuto alcuna delega riguardo a questo problema, in quanto, quando hanno chiesto il voto sui vari programmi elettorali, nessuno di loro ha accennato minimamente a questa melmosa operazione.
Prima di privatizzare Villa Serena va organizzato un referendum.
Francesco Coniglione
Coordinatore provinciale
Sinistra Lavoro Lecco