LECCO – Da un paio di mesi le strade della città sono diventate un cantiere a cielo aperto. Nuove asfaltature, “aggiustamenti” alle rotonde, allacciamenti del gas, buche richiuse. Un classico nel Bel Paese quando ci si appresta ad accogliere il Giro d’Italia, o quando si avvicinano le elezioni.
Qualcuno però di lavori e deviazioni non ne può più, e si è organizzato per boicottare le opere.
E quale posto migliore se non l’asfalto accanto alla cosiddetta area feste del Bione che da mesi è al centro della cronaca lecchese? Prima la caserma dei pompieri, poi il luna park e il circo, ora è testimonianza di messaggi in codice.
STPO – Siamo Tutti Poveri Operai!
Ambienti dei servizi segreti ambientali avrebbero così declinato la sorprendente quanto misteriosa sigla che ha sostituito i più comuni e funzionali STOP.
L’episodio però non è unico. Lo slogan sarebbe stato replicato qualche decina di metri più avanti. Qui l’interpretazione degli specialisti di analisi crittocrafica avrebbero allora affermato che sulle strade lecchesi “Si Trascrivono Pubblici Orrori”.