LECCO – Luogo: lo studio dell’europarlamentare di FdI Fiocchi, in via Roma. Data: mercoledì pomeriggio. Presenti all’inizio del vertice del centro destra lecchese in vista delle candidature nei Comuni (elezioni a giugno): otto più il segretario verbalizzante – un nipote dello stesso Fiocchi -, appartenenti a tre forze politiche vale a dire Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Presenti alla fine: sei, di due partiti della (presunta) coalizione.
Trama: si discute di come organizzare al meglio i nomi dei candidati e le sotto-poltrone verso le urne dell’8 e 9 giugno, tutto va più o meno bene finché non spunta una mega lista di “rivendicazioni” da parte del coordinatore provinciale di Forza Italia, Roberto Gagliardi. Un lungo elenco di quanto F.I. ritiene “di poter opportunamente ambire ad ottenere“. E giù ruoli, papabili sindaci, riaperture ai berlusconiani di gruppi consiliari (Lecco), assessori, rappresentanti nelle partecipate e chi più ne ha più ne metta. Un catalogo dei desiderata forzisti inusuale nelle dimensioni – vista la rappresentatività, a oggi, di Forza Italia – ma pure nella forma, spiattellata con tanto di PEC ovvero Posta Elettronica Certificata. Che neanche in una Spa.
La storia prosegue fin verso sera, quando c’è un epilogo che dal serio volge al divertente. Quando Gagliardi reclama “La Vice-Presidenza della Comunità Montana“. Qualcuno obietta che si dovrebbe chiarire QUALE CM, dato che nel Lecchese di enti montani ce ne sono due.
Ma i toni del dibattito oramai son saliti e a quel punto la delegazione forzista al tavolo delle candidature della (sempre più presunta) alleanza di centro-destra, si alza e se ne va. A quanto pare, piuttosto sdegnata.
E dire che si trattava di trovare una quadra su sindaci e giunte di città vere quali Merate, di Comuni più piccoli ma importanti, di Comunità Montane (ahi…), di aziende pubbliche partecipate e Parco delle Grigne e quant’altro.
Si ricomporrà, il tavolo di cui sopra? Riusciranno i nostri eroi di Lega e Fratelli d’Italia a recuperare i rapporti coi focosi forzisti – ringalluzziti forse dalle recenti performances nelle elezioni regionali e nei sondaggi che li vedono superare Salvini & C. nel gradimento popolare?
Ai posteri l’ardua sentenza politica.
Ma posteri “ravvicinati“, ché giugno è alle porte…
ElleCiEnne