VENERDI 13. E NEL 2020.
COME MINIMO, PROVIAMO
A FARE GLI SCONGIURI…

LECCO – Per certe persone venerdì 13 è un giorno come un altro, per molti, i più superstiziosi è il giorno più nefasto dell’anno. Se aggiungiamo il 2020 il quadro è completo.

Gli scandinavi furono i primi a pensare alla superstizione del numero 13, per loro esistevano 12 divinità celesti, i semidei, poi arrivò il tredicesimo, Loki, un semidio crudele con gli uomini. Da questo nasce l’idea che il numero 13 porti sfortuna. Per gli assiro-babilonesi il numero 12 rappresentava la perfezione, facilmente divisibile e, il numero immediatamente conseguente rovinava quell’equilibrio, aggiudicandosi il titolo di numero sfortunato. Anche per Filippo II il 13 non fu un numero fortunato, infatti egli fece mettere una sua statua accanto a quella delle dodici divinità dell’olimpo e, questa mancanza di rispetto, secondo l’epoca in cui visse fu punita con la sua morte. Infine, per la tradizione cristiana, il 13 è da considera numero nefasto perché all’ultima cena, Giuda era il tredicesimo commensale.

Inoltre il venerdì è il giorno della settimana meno amato, in quanto Gesù fu crocefisso proprio il quinto giorno della settimana. Per i musulmani invece rappresenta il giorno in cui Adamo e Eva mangiarono il frutto proibito. Il detto “Né di Venere né di Marte” deriva dal fatto che tra i romani il martedì era considerato sfortunato in quanto rappresentava il dio della discordia. Per venere invece, si pensava che i figli concepiti in questo giorno avrebbero avuto vita difficile.

Insomma, oggi 13+venerdì+2020.
Magari non ci si deve credere, però…

I. B.