VALMADRERA – Proseguono gli incontri tra il sindaco Donatella Crippa e i cittadini, promossi dall’amministrazione comunale di Valmadrera allo scopo di affrontare i dubbi e le perplessità dei valmadreresi – ma non solo – legati al progetto del teleriscaldamento.
Nel corso dei sei mini-dibattiti realizzati finora da lunedì ad oggi in municipio, in un doppio appuntamento alle 9 e alle 18 (ad esclusione di ieri quando ci si poteva “prenotare” solo la mattina) il primo cittadino assieme ai suoi assessori ha ribadito la propria posizione: “Sul teleriscaldamento niente ancora è stato deciso, perché prima di votare qualunque progetto aspettiamo l’esito dell’indagine epidemiologica in corso, i cui risultati preliminari dovrebbero arrivare già a ottobre. In ogni caso, se dovessimo decidere di mandare avanti il progetto del teleriscaldamento, che in sé è un’ottima cosa, è chiaro che questo forno inceneritore, quando nel 2029 vedrà scadere la sua Aia – autorizzazione integrata ambientale – dovrà smettere di bruciare i rifiuti. Io non voterò mai il teleriscaldamento se non avrò la certezza che ci sarà un’alternativa all’incenerimento e al gas. Questo in linea con la nostra politica di sensibilizzazione e di potenziamento della raccolta differenziata”.
Già queste prime affermazioni di Crippa hanno generato una domanda tra coloro che hanno aderito all’iniziativa: a prescindere da ogni altra questione, perché il teleriscaldamento? Perché potenziare un impianto che dal punto di vista ambientale e sanitario non può aver fatto bene al territorio?
“È stato un diktat della Regione – spiega il sindaco – che ci ha obbligato a fare questo progetto come compensazione ambientale per aver portato l’adeguamento funzionale della capacità di incenerimento al massimo carico termico dell’impianto esistente”, ovvero, una quantità massima di rifiuti conferibili all’impianto pari a circa 105mila tonnellate all’anno, aumento richiesto e voluto però da Silea, sottolineano alcuni dei militanti del Coordinamento lecchese rifiuti zero intervenuti agli incontri. In ogni caso lo studio di fattibilità è stato predisposto e il progetto definitivo, costato circa 750mila euro, è in attesa dell’approvazione del Pirellone.
Silea, intanto, sta procedendo spedita, forte anche dei voti favorevoli che non sono mai mancati presso l’assemblea dei soci, ovvero i Comuni: entro il prossimo 31 gennaio, come previsto dal cronoprogramma presentato dalla partecipata negli incontri con i Circondari, verrà pubblicato il bando di gara per la realizzazione del lotto A del teleriscaldamento, ovvero la sostituzione del turbogruppo, al costo di otto milioni di euro. “La turbina andava comunque cambiata – assicura il primo cittadino – e questo intervento non ha nulla a che vedere con il teleriscaldamento”. Anche se questo provvedimento, assieme a quello del Lotto B, è stato presentato il 3 novembre scorso e approvato dai comuni soci di Silea proprio come “Lotto A del progetto del teleriscaldamento” e la nuova turbina sarà un elemento abilitante per la realizzazione dell’impianto.
Altro elemento critico evidenziato dai membri del Coordinamento riguarda uno dei soggetti coinvolti nella progettazione definitiva dei primi due lotti del teleriscaldamento di Silea: la società di ingegneria Tecno habitat. Questa, infatti, è stata al tempo stesso incaricata da Silea – senza gara, con affidamento diretto – di identificare il “modello di ricaduta delle emissioni” del forno nell’ambito dello studio epidemiologico. Un compito che lo stesso protocollo dell’analisi coordinata dall’Università di Torino e dall’Ats della Brianza definisce “indispensabile”. “Tecno habitat ha solo eseguito il carotaggio di alcune porzioni di terreno e questo sicuramente non compromette la validità dello studio” spiega il sindaco. Resta il tema dell’opportunità di questo aspetto che sicuramente poteva essere gestito meglio, dal momento che una delle contestazioni dai cittadini è proprio la mancanza di trasparenza non tanto dell’amministrazione quanto di Silea.
Punto su cui ha da sempre molto insistito anche il Coordinamento che in questa occasione di confronto, tramite uno dei suoi portavoce, ha ribadito le proprie richieste all’amministrazione: un tavolo di confronto pubblico e un proprio esperto nel comitato scientifico dell’analisi epidemiologica. “Di incontri pubblici ne faremo – risponde Donatella Crippa – e parleremo non solo con voi ma con tutta la cittadinanza”. Niente da fare per l’altra istanza: “Non c’è niente di nascosto e non c’è motivo perché altre persone vengano inserite nel comitato. Abbiamo affidato lo studio a professionisti estremamente competenti e seri e siamo assolutamente confidenti”.
Qualche perplessità resta a proposito delle tempistiche: nel progetto presentato da Silea infatti il report definitivo dell’analisi epidemiologica non sarà disponibile, nella migliore delle ipotesi, prima di dicembre 2018, mentre, sempre secondo il cronoprogramma di Silea, il bando per la realizzazione del Lotto B, le due caldaie a metano che costituiscono la centrale del teleriscaldamento, sarà pubblicato entro febbraio del prossimo anno, per procedere con l’affidamento dei lavori a settembre.
Alla luce di tutto questo “la nostra paura a che ci si leghi a investimenti da cui poi sarebbe difficile tornare indietro” conclude uno dei militanti del coordinamento. Il sindaco da parte sua assicura massima trasparenza e ricorda che è proprio grazie all’amministrazione di Valmadrera se è stata approvata da Silea la linea guida per cui nel 2029 il forno verrà cessato o riconvertito. Infine, Crippa, ha negato di aver affermato, come riportato da Lecco News, che il coordinamento divulgherebbe dati manipolati, circostanza invece confermata dal redattore dell’articolo.
Manuela Valsecchi
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