UNO STADIO RIMESSO A LUSTRO
COL VOLONTARIATO DEI MIGRANTI.
“È CIÒ CHE SERVE ALLA CITTÀ”

nuovo campo rigamonti-ceppi 2LECCO – A settembre un Rigamonti-Ceppi rimesso a nuovo accoglierà il campionato dei blucelesti, tutto a costo zero per la città. Da luglio al via il progetto “Volontariato migranti”, teatro proprio lo stadio cittadino dove la Calcio Lecco sta sostituendo il manto erboso con quello sintetico.

Una sperimentazione su base volontaria che fino alla fine di settembre vedrà coinvolte in attività di manutenzione del patrimonio comunale e, collateralmente in attività di formazione culturale, un centinaio di persone migranti ospitate nelle diverse strutture del territorio provinciale di Lecco.

volontariato migranti lecco cs (3)

Il progetto, nato dalla collaborazione tra Comune di Lecco, l’associazione Lezioni al Campo e gli enti gestori delle strutture ospitanti che si trovano anche nei Comuni di Airuno, Cremeno, Carenno, prende le mosse dal protocollo siglato con la Prefettura. “Abbiamo atteso – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Riccardo Mariani – un periodo che ci ha visti collaborare con associazioni ed enti gestori . Abbiamo atteso fino al febbraio 2018, ossia alla firma del protocollo affinché il Comune capoluogo prendesse iniziativa con una cornice istituzionale a tutti gli effetti valida e approntata. Non è che in tutto questo tempo i ragazzi non facessero nulla, ci sono stati vari protocolli. E questo rafforza tutto il ventaglio di attività che sono state fatte, aziendali, sportive, corsi di sicurezza ecc. È un momento conclusivo di un percorso preparatorio e momento iniziale di un percorso di volontariato”.

Anche Michela Maggi, referente del sistema distrettuale migranti della Comunità Montana sottolinea l’importanza del protocollo: “Il progetto emerge da un tavolo di lavoro con la prefettura durato mesi: ci sono già esperienze in atto, ma stipulare un protocollo territoriale vuol dire fare sistema anche a livello di volontariato”.

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L’idea di fondo è quella di impiegare la disponibilità a impegnarsi per la comunità manifestata già a novembre dai e dalle migranti laddove ciò risulta più utile. “Cosa serve alla città di Lecco?” Questa la domanda da cui Corrado Valsecchi, assessore alle Opere pubbliche e patrimonio, è partito. La risposta è stata la riqualificazione dello stadio “Rigamonti-Ceppi”, al cui rifacimento del manto erboso sta provvedendo proprio in queste settimane la Calcio Lecco. Lo stadio come “simbolo della comunità” – secondo l’espressione dell’assessore. Mancano però la sistemazione delle tifoserie, la verniciatura degli spalti e delle tribune. Così insieme agli sponsor, al settore lavori pubblici, all’impresa, all’architetto Gene Guglielmi che coordinerà i lavori, il tutto pro-bono, gli ospiti dei centri saranno messi al lavoro per completare la sistemazione dello stadio.

Entusiasmo da parte di tutti gli enti coinvolti, si parla di cittadinanza attiva, reciprocità, volontarietà. “Si tratta di un’iniziativa importante per l’immagine, il significato che porta con sé e la società che si vuole costruire – commenta Marta Casalone, vicepresidente di Lezioni al Campo – . Non possiamo che incentivare e valorizzare queste azioni che sono positive per tutta la città, che diventa vivace, partecipativa”.

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“Il progetto viene da un’idea lontana – spiega l’assessora alla cultura Simona Piazza -,  dall’anno scorso per cercare di coinvolgere ragazzi e soprattutto ragazze, meno avvezze a lavori di questo tipo, in attività di manutenzione, culturali e formative. Poi il progetto ha avuto fasi alterne e si è concretizzato qualche settimana fa”. Fortunata congiuntura tra esigenze del settore lavori pubblici, ossia la sistemazione dello stadio, e il desiderio dei migranti di “integrazione e appartenenza alla comunità della città di Lecco e provincia, che sono la nostra terra d’asilo”, per usare le parole di Bamba Adama, richiedente asilo ivoriano, da due anni e mezzo residente a Lecco. ” Noi, come immigrati, possiamo e vogliamo fare cose straordinarie – continua Adama -. Chiediamo alla cittadinanza di fidarsi di noi. Contrariamente a quanto a volte si pensa, siamo persone aperte che hanno voglia di fare, di lavorare, di imparare. Siamo persone positive alla ricerca di un futuro migliore. L’obiettivo di questa iniziativa di volontariato sarà quello di mostrare la nostra parte attiva e costruttiva. Siamo riusciti a organizzare questa attività di utilità pubblica e sociale per la nostra comunità”.

 C.S.