UNA NUOVA CARTA DEI DIRITTI
E TRE REFERENDUM ABROGATIVI
LE SCOMMESSE DELLA CGIL

wolfango pirelliLECCO – Un incontro per fare il punto della situazione sulla raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro e dei tre referendum ad essa legati. “L’obiettivo è quello di raggiungere un numero di firme politicamente significativo: un milione e mezzo. Per Lecco vorrebbe dire raggiungere la quota ottomila e adesso siamo a metà”. Spiega il segretario della Cgil di Lecco Wolfango Pirelli.

I temi su cui la proposta di legge intende intervenire riguardano il mondo dei lavoratori, i diritti persi e quelli mai guadagnati. Innanzitutto modificare e attualizzare lo Statuto dei lavoratori “non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per quelli atipici e per i lavoratori a partita iva con committente unico o prevalente – continua Pirelli –. La nostra proposta tiene in considerazione le leggi che negli ultimi anni sono andate a peggiorare la condizione dei lavoratori e anche i cambiamenti che con la crisi sono intervenuti nel mercato del lavoro”.

Partendo da questi presupposti, sono tre le questioni fondamentali che la nuova carta vuole porre a tema. “Innanzitutto i diritti fondamentali – illustra il segretario – è necessario che ne vengano introdotti di nuovi per adeguare la legge alla contemporaneità e che vecchi diritti vengano poi estesi a fasce che fino ad ora ne sono rimaste escluse. C’è poi l’articolo 39 della Costituzione sul diritto di rappresentanza, la questione qui riguarda il sindacato ma soprattutto le imprese, che stanno moltiplicando la propria rappresentanza. Per noi è essenziale il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre i contratti nazionali. Un’ultima grande questione è quella delle tipologie contrattuali: noi vogliamo modificare tutte le norme di legge che le hanno moltiplicate e precarizzate. La nostra proposta è quella di ridurle a cinque: determinato, indeterminato, part-time, somministrazione e apprendistato”.

carta diritti universali lavoro“Questa legge vuole essere una cornice di riferimento – ammette Pirelli – all’interno della quale è poi necessario promulgare altre leggi applicative. È un progetto complesso e ambizioso, scritto da un gruppo di giuristi coordinato dal professor Angiolini che hanno messo in piedi una proposta che sia sostenibile dal punto di vista legislativo. Certo il cammino è lungo ed è necessario un percorso di discussione e approfondimento con i partiti, le associazioni e le realtà economiche, ma la carta deve essere il punto di riferimento di questo cammino”.

Accanto alla legge di iniziativa popolare ci sono sul tavolo anche tre referendum che riguardano tre temi molto specifici. Innanzitutto l’utilizzo del voucher: “Proponiamo l’abrogazione delle norme che hanno esteso a dismisura l’utilizzo del voucher come strumento di pagamento. Solo nella nostra provincia ne sono stati utilizzati un milione e mezzo in quattro mesi e non nei settori del turismo o dell’agricoltura come ci aspettavamo ma nell’edilizia e nel manifatturiero” spiega il sindacalista.

Un secondo referendum riguarda invece le modifiche introdotte dal Jobs act sul tema della responsabilità in solido negli appalti tra azienda appaltatrice e azienda appaltante e i licenziamenti; mentre l’ultimo si propone di ampliare le possibilità di reintegro dopo il licenziamento che con la cancellazione dell’articolo 18 sono limitatissime. È possibile firmare a sostegno della proposta di leggi e dei referendum in tutti i municipi e presso alcune aziende, i rappresentanti sindacali possono fornire maggiori informazioni.

Manuela Valsecchi