UN ALTRO PEZZO DI CITTA’ SE NE VA: ADDIO AL CIRCOLO RISORGIMENTO A PESCARENICO

20130222_143357LECCO – Un pezzo di città ma soprattutto di storia della città che si chiude per lasciare posto ad altro. Infatti i locali ospiteranno un ristorante, così dicono le voci. E sembra che a gestirlo sarà Mario Sesana, titolare del bar Mojito in viale Turati.

Gli avventori del circolo, soprattutto una fascia di età non più giovanissima, non avrà più il loro punto di ritrovo, a meno di trasferirsi all’altro circolo di via Previati, sempre Pescarenico, Il Campaniletto targato da sempre Acli.

Un vero peccato, sia per il significato che la sede storica del ritrovo ha rappresentato per la storia della città, sia per la perdita di un luogo socializzante. Al pomeriggio si ritrovavano lì i soliti avventori, una partita di carte e un caffè. L’estate lo spazio all’aria aperta, anche le donne andavano a giocare la partita di scala quaranta. Nella pausa pranzo il locale ancora oggi preparava poco più di una quarantina di coperti. Uno splendido panorama sul fiume Adda, accanto alla pista ciclabile incorniciata tra i salici.

Tutto questo non è bastato a rilanciarlo, a coprire le spese, i costi, il bilancio insomma non era in pari. Probabilmente anche la presidenza, da 35 anni ricoperta da Angelo Battazza, ha cominciato a subire la  stanchezza dell’incarico.

Il circolo era nato, al pari di tutte le strutture del tipo, ai primi del ‘900, per la precisione nel 1902. Ha svolto il suo ruolo di ritrovo specie per le classi operaie nella sua prima fase. Momenti di crisi ne ha conosciuti, anche negli ultimi anni, quando nel corso di dodici mesi ha cambiato più gestioni. Il solito problema, la crisi non  invita gli avventori a consumare molto.

La scuola di ballo ospitata al piano superiore verrà mantenuta. Sarà invece da chiedersi a chi passerà l’onere di aprire e chiudere i bagni pubblici ora compito volontario dei gestori del circolo Risorgimento. Gli unici servizi
della zona disponibili per le tante scolaresche e gruppi turistici in visita al rione manzoniano per eccellenza.

Bianca Bardi