TRUFFA DELL’AUTO TRA DOCENTI ‘FIOCCHI’, L’IMPUTATO ASSENTE PER MALATTIA

LECCO – La malattia, pur di pochi giorni, fa ritardare la conclusione del processo sulla presunta truffa messa in atto da un ex professore dell’istituto ‘Fiocchi’ nei confronti di un collega. Una vicenda surreale, come quanto sta accadendo in un’aula del tribunale di Lecco. Per ben due volte Attilio Garofalo, già docente nell’istituto lecchese e ora in servizio in una scuola dell’hinterland milanese è stato chiamato a testimoniare dal giudice Bianca Maria Bianchi e per altrettante volte ha inviato un certificato medico, di pochi giorni, giusto il tempo per non raggiungere il tribunale di Lecco.

Oggi, la parte lesa, rappresentata dall’avvocato Elisa Magnani, ha posto l’accento su quei certificati medici così ravvicinati e di pochi giorni e il giudice ha aggiornato l’udienza ai primi di settembre, quando il processo si concluderà, anche in assenza dell’imputato.

Il professor Garofalo, secondo l’accusa, avrebbe truffato un collega del ‘Fiocchi’ tra il 2019 e il 2020 incassando 20.500 euro per l’acquisto di due vetture. Il tramite tra la parte lesa e la concessionaria era appunto il professor Garofalo che si sarebbe offerto di procurargliene una, importandola dall’estero, attraverso una concessionaria di sua conoscenza. Ma, pur incassando i soldi, quell’auto non è mai arrivata. Così la parte lesa ha querelato il collega, che a livello professionale si è “accasato” nel Milanese, pensando di far perdere le sue tracce. Ma la giustizia non gli dà tregua e in autunno arriverà la sentenza che potrebbe essere esemplare visto il comportamento tenuto dal presunto truffatore.

A.Pa.