TREZZI: “VA A ‘RUOTOLI’
LECCO COMUNE CICLABILE”

Cara Lecconews,

si può dire tutto quello che si vuole, fare cento comunicati stampa istituzionali e selfie su quanto si è green, ciclabile e per la mobilità sostenibile, ma se poi pure dove paghi ti bocciano perché non sei un Comune ciclabile e negli anni retrocedi pure, è più che avere le ruote sgonfie: qui manca proprio il manubrio.

È quello che è successo con il Premio ‘Comuni ciclabili’ anche quest’anno. Nel 2021, dopo il Premio ricevuto come una delle Città Ciclabili, facevo notare che doveva essere come il Nobel per la Pace a Obama. Sulla fiducia. Mal riposta Era così. È stato così

In fondo, bastava leggere la delibera di Giunta nr 39 del 18/2/2021 dove al costo di 1500 euro, l’iscrizione alla Rete di Fiab ‘ComuniCiclabili’, assegnava già in automatico il Premio che il Comune sbandierava. Bisogna avere il senso della misura non solo della misurazione. Così non era. E così non è stato.

Quest’anno è un fiasco addirittura peggiore certificato anche dall’assenza di foto elettorali, di zero comunicati e Ambientalmente in silenziosa vacanza. La giuria del Premio ha infatti tolto a Lecco persino delle ruote (il simbolo del voto) che già erano il minimo sindacale. Su cinque possibili (ruote/voti) per ognuna delle cinque categorie per un totale massimo di 25 ruote, siamo passati dalle già scarse otto del 2022 alle sei di oggi. A scuola sarebbe come passare da un 3 a un 2+.

E dove l’Amministrazione è riuscita pure a fare zero è stato in Comunicazione: da una ruota dello scorso anno e da due ruote a una in Governance, che è proprio come dire: nemmeno il tuo sai fare. Punteggio stabile tre ruote su cinque è la categoria Moderazione (Velocità/Traffico) ma qui devono aver conteggiato il gioco dell’oca dei jersey colorati ormai ovunque e le code. Insomma un fallimento ecologista, ambientale di ciclabilità e mobilità.

Infatti servono zone 30, case avanzate, percorsi protetti, sperimentazioni di mobilità, strisce bianche urbane, zone pedonali, ciclabili degne del nome, bus e bus navetta (quelli estivi del “ti porto io in montagna” quest’anno sono stati silenziosamente eliminati) e poi, solo poi, i Premi da mettere in bacheca. Che poi ti bocciano pure e non basta far finta di niente e non fare comunicati e selfie.

 

Paolo Trezzi