SPECIALE SALUTE/TORNA L’AMORE DOPO IL “MAL” DI PROSTATA

LECCO – I farmaci per la disfunzione erettile (impotenza) sono da oggi prescrivibili anche per chi ha subito l’intervento per tumore alla prostata, grazie all’impegna dell’Associazione “Europa Uomo”, impegnata nella diffusione delle notizie riguardanti i problemi della sfera genitale maschile. Così, oltre ad Alprostadil (“Caverject” micro-iniezioni da 10 mg, in Fascia A dal 2011) dal maggio 2013 è stato passato in Fascia A con Nota 75 anche Sildenafil (farmaco equivalente del più noto “Viagra”) nei seguenti dosaggi e marche: Sildenafil Actavis 25mg in compresse, Sildenafil Accord 25mg in compresse, Sildenafil Mylan 25mg in compresse, Sildenafil Zentiva 25mg in compresse. farmaco viene rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale e per ottenerlo è necessario essere in possesso del piano terapeutico dell’urologo che andrà mostrato al medico di famiglia, che nella ricetta dovrà indicare “Nota 75”.

I CASI – L’opportunità è importante perché rispetto ad altre neoplasie, quella prostatica, è oggi la più frequente nel sesso maschile in Italia, con oltre 40.000 nuovi casi all’anno e alcune caratteristiche peculiari. Una è rappresentata dall’ampio ventaglio di possibili terapie primarie, come la chirurgia, la radioterapia esterna, la brachiterapia (con impianto definitivo o HDR), la sorveglianza attiva, la terapia ormonale, tutti considerati trattamenti efficaci per determinate tipologie di pazienti e di tumori. La scelta fra queste opzioni deve quindi basarsi su un’attenta, equilibrata e condivisa valutazione dei benefici attesi, degli effetti collaterali, delle aspettative del paziente oltre che, naturalmente, sulle indicazioni cliniche in base alla classe di rischio e allo stadio della malattia.

I SINTOMI – In genere, il tumore della prostata, specie allo stadio iniziale, non dà alcun segno di sé e non provoca alcun disturbo particolare. A volte si può manifestare con sintomi che sono tuttavia rilevabili in condizioni anche diverse da tale patologia (iperplasia prostatica benigna o infezioni delle basse vie urinarie): bisogno di urinare spesso, difficoltà a iniziare la minzione, sensazione di non svuotare completamente la vescica, sangue nelle urine o nel liquido seminale, senso di peso nella regione perineale (tra lo scroto e l’ano), dolore osseo. Oggi, forse, e ancor più domani, la diagnostica per immagini riuscirà a darci quelle informazioni di cuiabbiamo bisogno per localizzare correttamente il tumore e per modulare ancora di più la terapia (sarà ipotizzabile una terapia focale, diretta solo sul tumore e non più sull’intera ghiandola).

LA CURA – La sfida del futuro sarà quella di capire quali farmaci utilizzare, in quali pazienti, con quale sequenza. Siamo solo all’inizio ma nei prossimi anni disporremo di numerose opzioni terapeutiche efficaci per contrastare una malattia che fino a pochi anni fa poteva essere affrontata solo sotto il profilo della palliazione.
Le cause dell’insorgenza di tale patologia sono: l’età (l’incidenza cresce con l’elevarsi della stessa), la familiarità (gli uomini che hanno un parente stretto, padre o fratello, affetto da carcinoma prostatico, hanno un rischio doppio di ammalarsi della stessa patologia, e tale rischio aumenta se in famiglia c’è più di un parente affetto), il gruppo etnico di appartenenza (più colpita l’etnia afro-americana). Fattori meno importanti sono: infiammazioni della prostata, elevati valori degli ormoni maschili, fattori occupazionali per esposizione a inquinanti, fumo, fattori dietetici (dieta ricca di grassi e povera di frutta e verdure).

Per informazioni e iscrizioni: Europa uomo Italia onlus, Viale Beatrice d’Este 37, 20122 Milano, tel.02.58320773. Numero verde da rete fissa 800869960, sito internet www.europauomo.it

Edoardo Stucchi