TESTA DI MAIALE PER REDAELLI:
NIENTE ARCHIVIAZIONE,
LE INDAGINI CONTINUANO

roberto-redaelliPESCATE – Archiviazione rigettata, il Gip Massimo Mercaldo ha disposto ulteriori indagini sull’episodio della testa di maiale scotennata appesa alla cassetta postale della lavanderia di Malgrate di proprietà della moglie di Roberto Redaelli, ex direttore del personale della Gilardoni Raggi X di Mandello, al centro dell’inchiesta per “mobbing di massa”.

Sin dal ritrovamento, lo scorso mese di dicembre, i carabinieri avevano collegato il gesto proprio alle vicende che interessano Redaelli, imputato insieme all’ex presidentessa e attuale socia di maggioranza dell’azienda, Maria Cristina Gilardoni, nel processo che vedrebbe come vittime una cinquantina di dipendenti.

Secondo gli inquirenti la testa di maiale sarebbe un inequivocabile avvertimento intimidatorio nei confronti di Roberto Redaelli, il cui ricorso per il reintegro in azienda è da poco stato respinto dal giudice del lavoro di Lecco. Il giudice delle indagini preliminari, che si era preso del tempo per valutare la richiesta avanzata dalla procura di Lecco, ha quindi sciolto la riserva motivando che “la richiesta di archiviazione appare prematura. Sembra in particolare necessario compiere altre attività investigative indicate dalla persona offesa nell’atto di opposizione”. Quindi il Gip ha rimesso gli atti alla Procura e disposto altri sei mesi di indagini.