LECCO – Rito abbreviato per Abderrahim Moutaharrik, 27enne lecchese di origine marocchina arrestato lo scorso aprile insieme alla moglie Salma Bencharki con l’accusa di terrorismo internazionale.
Sarà però il Gup di Milano a giudicare la coppia anche se pochi giorni fa venne disposto che il processo si sarebbe tenuto davanti alla Corte d’Assise di Como, competente infatti anche per il territorio lecchese.
Il kickboxer marocchino cresciuto a Valmadrera e la donna che per anni ha vissuto in Valsassina sono stati fermati da un’operazione congiunta delle forze di polizia lo scorso 28 aprile, poco prima che con i figli ancora piccoli lasciassero l’Italia per unirsi all’Isis. Nell’inchiesta anche i messaggi WhatsApp che Moutaharrik avrebbe scambiato con un Califfo nei territori in guerra e materiale trovato nella sua abitazione tra cui un pugnale.