TENTA DI UCCIDERE LA MADRE
E RACCONTA DI UNA RAPINA.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

carabinieri-manette-arrestoGARLATE – E’ stato arrestato ieri sera dai Carabinieri del Norm di Merate dopo una giornata di indagini F. A., 51enne di Garlate, sospettato per il tentato omicidio della madre 83enne. La sua versione, “una banda di violenti rapinatori”, non ha retto e nell’arco della giornata i militari hanno ricostruito la vicenda. Del tutto inspiegabile il gesto: F. A. è noto come una persona normalissima, con un lavoro da impiegato e che svolge consulenze per arrotondare, due figli universitari e nessun apparente problema economico. La motivazione potrebbe essere un esaurimento.

Come ricostruito nel corso della lunga giornata di indagini, l’anziana madre, E. P., classe 1932, è stata aggredita mentre dormiva nel suo letto, attorno alla mezzanotte e mezza del 5 aprile, da uno sconosciuto il quale, celato dalle tenebre, ha tentato di soffocare la vittima con della pellicola trasparente e del nastro “americano”, e coprendole con forza il naso e la bocca. Solo la pronta quanto energica ed inaspettata reazione della donna, ha impedito all’aggressore di portare a termine l’efferata azione; difatti la signora, mentre con una mano liberava le vie respiratorie, con l’altra premeva più volte il dispositivo elettronico di emergenza posizionato sul comodino attivando così automaticamente delle telefonate di allarme dirette ai propri familiari.

L’aggressore tuttavia insisteva nel tentativo di soffocamento ma l’anziana, resistendo alla morsa del malvivente, pur provocandosi ampi lividi sulle mani, ha iniziato ad urlare per chiedere aiuto e infine è riuscita ad accendere le luci della stanza. L’assalitore si è così dato alla fuga, lasciando però dietro di sé numerose tracce. In tempi breve sono arrivati i parenti che subito hanno allertato i soccorsi.

In pochi minuti sul luogo del delitto sono confluite pattuglie dei Carabinieri da Olginate, Casatenovo, Costa Masnaga e Merate, e immediatamente è partita la ricerca dei possibili aggressori della donna, mentre l’abitazione veniva perlustrata trovandovi consistente materiale di interesse investigativo.

PRONTO SOCCORSO AMBULANZA NOTTENel mezzo della notte, alle 3.45, i militari vennero informati che il figlio della vittima, F.A., era stato soccorso da un ambulanza in transito mentre vagava in stato di shock nei pressi del ponte Manzoni, a Pescate, e quindi ricoverato in pronto soccorso. Completamente bagnato, l’uomo raccontò di essere stato anch’egli vittima dei malviventi che si erano introdotti poche ore prima in casa della madre, di essere stato sequestrato e gettato nel lago con le mani legate.

Nel dettaglio il 51 enne ora agli arresti riferì di essere arrivato a casa della madre alla stessa ora circa in cui arrivarono i rapitori, per recuperare effetti personali, e di essere stato aggredito alle spalle da due o più persone. Immobilizzato, legato ai polsi e incappucciato, i criminali gli avrebbero chiuso la bocca con del nastro adesivo e in quello stato trattenuto nell’atrio mentre altri complici raggiungevano la camera della padrona di casa.

Una volta sorpresi dall’allarme lanciato dalla signora i delinquenti, passando dalla cantina e dal garage della casa, avrebbero caricato con la forza l’uomo su un’auto parcheggiata sul retro, per poi gettarlo nelle acque del lago, togliendogli il cappuccio ma senza sciogliergli i polsi.

Tutto falso. Da subito la versione dell’uomo presentò incompatibilità con gli elementi e le tracce raccolte dagli investigatori oltre a incongruenze con le testimonianze rese dai vicini di casa dell’anziana.

carabinieri merate capitano de paoli

Le analisi delle telecamere di videosorveglianza comunale di Pescate, quelle delle vicine abitazioni ed attività produttive ubicate nelle zone limitrofe, le tracce raccolte sul posto nonché tutta una serie di elementi raccolte dai carabinieri durante la giornata di frenetiche indagini, hanno invece consentito agli uomini del Norm di Merate guidati dal comandante Roberto De Paoli di ricostruire l’accaduto e smascherare le intenzioni di F.A., il quale, davanti all’evidenza delle prove, non ha potuto fare altro che ammettere le proprie responsabilità.

Alla luce di ciò, informato il Pubblico Ministero Nicola Preteroti, il figlio dell’anziana signora è stato arrestato per il reato di tentato omicidio aggravato e trasferito nel carcere di Lecco in attesa dell’udienza di convalida.