TELERISCALDAMENTO E RIFIUTI
AL CENTRO DEL DIBATTITO
CON ESPERTI E AMMINISTRATORI

VALMADRERA – Un’occasione per discutere e Legambiente1riflettere su un tema attuale come quello dei rifiuti e del loro smaltimento: questo è stato il convegno organizzato da Legambiente ieri sera presso il centro culturale Fatebenefratelli di Valmadrera. Ad intervenire non solo gli attivisti dell’associazione ambientalista ma anche personalità provenienti dal mondo della ricerca e dell’amministrazione locale, per riuscire da un lato a delineare con chiarezza la situazione lecchese dei rifiuti e dall’altro ragionare sulle strategie e i progetti per il futuro.

Inevitabile protagonista della discussione il termovalorizzatore di Silea e il progetto del teleriscaldamento. Critico, ma non polemico, Alessio Dossi – presidente di Legambiente Lecco – va subito al nocciolo della questione e pone il tema di “come verrà alimentato il teleriscaldamento. “Con i rifiuti? È escluso perché l’inceneritore va incontro al suo ‘fine vita’ ed è impensabile che venga riproposto un impianto simile con la tecnologia che possiamo sfruttare adesso. Potrebbe essere alimentato da combustibili fossili? – si domanda ancora – Sarebbe una scelta strategica sbagliata: perché un terzo delle riserve di petrolio, la metà delle riserve di gas e oltre l’80% di quelle di carbone attuali a livello mondiale dovrebbero rimanere dove si trovano e non essere utilizzate prima del 2050, per evitare di superare la soglia massima di 2°C imposta per limitare i danni legati al riscaldamento globale. Dunque considerando anche gli aspetti positivi di questo progetto, come il recupero energetico e la centralizzazione della distribuzione dell’energia, dev’essere chiaro che il teleriscaldamento dovrà funzionare con fonti energetiche rinnovabili e che il forno dovrà essere chiuso e sostituito con un impianto di trattamento a freddo dei rifiuti”.

legambiente2Ad intervenire per illustrare quello che è lo stato dell’arte della gestione dei rifiuti nel territorio è Anna Mazzoleni, e in qualità di assessore provinciale con delega all’ambiente comincia con una considerazione: “Su questi temi molto spesso c’è la tentazione di pensare cittadini e amministratori come contrapposti, il mio invito è invece quello di tenere molto allenato il senso critico e prendere in considerazione il fatto che non sempre i dati che ci vengono sottoposti dicono la verità. Il nemico comune di tutti è la produzione dei rifiuti, che nella nostra provincia è gestito con la raccolta differenziata del secco e dell’umido con la modalità di raccolta a domicilio; il residuale viene incenerito producendo energia e questa quantità dipende dalla qualità della differenziazione dei rifiuti. Nel 2014 sono state bruciate 93.271 tonnellate di rifiuti, a differenza di quello che si dice non sono mai stati trattati rifiuti provenienti da altre regioni, con la piccola eccezione di 1.500 tonnellate dalla Liguria nel periodo in cui la regione è stata sconvolta dell’emergenza alluvioni. Il termovalorizzatore e l’energia termica costituiscono risorse da sfruttare finché ci sono, c’è poi una difficoltà obiettiva nel trovare il modo di valorizzare questi rifiuti: è infatti necessaria oltre che un’efficiente raccolta differenziata, anche la nascita dell’intera filiera”.

Ad illustrare quelli che sono le potenzialità e iLegambiente3 vantaggi di una buona gestione del rifiuto, è Enzo Favoino ricercatore della Scuola Agraria di Monza. “I motivi di una buona gestione dei materiali post-consumo sono tanti: ambientali, economici, occupazionali e geopolitici. Basti pensare che la nuova linea dell’Unione Europea in materia, espressa nel pacchetto ‘Circular Economy’, intende stimolare il passaggio da un modello lineare di economia ad uno circolare, per arginare il problema del reperimento delle materie prime che al momento il nostro continente importa per il 60%, ma potrebbe recuperare dai rifiuti. Come fare per concretizzare questa politica? Adottando delle relativamente semplici strategie: raccolta differenziata domiciliare, tariffa puntuale, analisi del rifiuto residuo, promozione dell’utilizzo di pannolini tessili e di servizi di lavanderie centralizzate, riprogettazione continua del sistema. L’obiettivo deve essere quello di minimizzare il rifiuto residuo: alcune province, Treviso, Pordenone e Mantova, hanno superato la soglia dell’80% di raccolta differenziata e alcuni comuni hanno addirittura superato il 90%. Una volta realizzato questo passaggio si può pensare a cosa fare di questa percentuale di residuo e la scelta più intelligente è il trattamento a freddo, per una serie di motivi: costi inferiori, scalabilità, velocità nell’allestimento, adattabilità e flessibilità del sistema”.

Legambiente4A portare alcuni esempi di virtuosità è Stefano Ciafani direttore nazionale di Legambiente: “Lo scorso mese di luglio nell’ambito del nostro progetto ‘comuni ricicloni’ abbiamo premiato ben 166 comuni di un territorio – la Campania – che si dava per spacciato, ma oggi in diversi comuni ha raggiunto e superato la soglia del 50% di raccolta differenziata. Le innovazioni gestionali legate all’intercettazione dei rifiuti riciclabili e le innovazioni tecnologiche che permettono di riciclare delle frazioni di residuo ancora oggi considerate irrecuperabili, aprono orizzonti fino a poco tempo fa inimmaginabili. L’Italia può oggi andare fiera in Europa a discutere del nuovo pacchetto dell’economia circolare: questa è un’onda che va cavalcata nel migliore dei modi

A chiudere la serata dalle fila del pubblico è il primo cittadino lecchese Virginio Brivio che porta due riflessioni: “Innanzitutto l’affidamento a lungo periodo del servizio di gestione dei rifiuti apre una fase nuova, che consente di affrontare il tema con maggiore consapevolezza, stabilendo degli obiettivi per il territorio che siano condivisi.  In secondo luogo – sottolinea il sindaco – alcuni dei temi evocati questa sera hanno già cominciato a fare breccia: le messa a punto delle variabili al progetto del teleriscaldamento, l’attenzione all’aumento della raccolta differenziata, la sperimentazione della tariffa puntuale. Tenendo presente quale deve essere il tema di fondo: dobbiamo riuscire a costruire una concezione del piano energetico attorno ad ogni singola politica territoriale.

 

Manuela Valsecchi