LECCO – Si è svolto oggi in Prefettura a Lecco il tentativo di conciliazione, previsto dalla legge 146/90 sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, relativo all’ASST Manzoni, principale presidio sanitario della Città.
L’incontro è stato fissato su richiesta delle sigle sindacali in seguito alla proclamazione dello stato di agitazione del personale medico, infermieristico e tecnico-amministrativo dell’ospedale.
Al tavolo hanno partecipato il direttore generale dell’ASST Lecco, Marco Trivelli, e il direttore amministrativo, Alberto Boffi, i responsabili della direzione professioni sanitarie e gestione risorse umane e relazioni sindacali, nonché i rappresentanti delle sigle sindacali CGIL, CISL, UIL, Nursind e della RSU del personale infermieristico.
Nel condividere la particolare delicatezza degli interessi pubblici coinvolti e la necessità di un’attenta ponderazione e di un peculiare bilanciamento tra valori costituzionalmente rilevanti, quali i diritti dei lavoratori del comparto sanitario e il diritto alla salute degli utenti del servizio, i presenti hanno avviato un confronto costruttivo finalizzato ad affrontare le questioni di merito e, in primis, il tema dei carichi di lavoro del personale, ritenuti eccessivi.
Il direttore generale ha, peraltro, dato atto di una serie di attività in corso, tra cui spiccano quelle finalizzate al reclutamento di nuovo personale attraverso procedure concorsuali già bandite nonché l’avvenuta significativa riduzione di ferie arretrate.
Nel corso dell’incontro, sono state risolte le problematiche di metodo, rilevate dalle associazioni sindacali con riferimento a difetti di comunicazione con la parte datoriale quanto alla condivisione del regolamento sul fabbisogno di personale e all’avvio di un tavolo tecnico permanente, che assicuri il coinvolgimento dei lavoratori nelle principali scelte datoriali relative alla gestione del personale e alle modalità di erogazione del servizio agli utenti.
È stato definito un cronoprogramma, cadenzando in ordine di priorità gli argomenti da trattare.
Si è, quindi, convenuta la sospensione dello stato di agitazione in attesa del confronto di merito in sede di tavolo tecnico, da intendere costruito con geometria variabile in base all’argomento all’ordine del giorno e aperto alla partecipazione del personale dipendente, eventualmente interessato dallo specifico tema, al fine di intensificare i momenti di ascolto e confronto diretto tra le risorse umane e la direzione.