TARGA “HITLER” DI FEDERFAUNA ALL’IMPEGNO ANIMALISTA
DELL’EX MINISTRO BRAMBILLA

TARGA HITLER

BOLOGNA – L’ex ministro Michela Vittoria Brambilla si aggiudica il Premio Hitler di Federfauna per l’animalismo. Si tratta di un riconoscimento provocatorio indetto dalla Confederazione sindacale degli allevatori, commercianti e detentori di animali dedicato a personalità che si sono particolarmente distinte nelle cause animaliste. L’esponente forzista lecchese, sempre attiva nella salvaguardia dei diritti degli animali ed attuale presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, ha ottenuto il 40% delle preferenze in votazioni libere aperte a tutti.

“Il Premio Hitler – afferma Massimiliano Bacillieri, legale di Federfauna – rappresenta una ferma condanna di chi calpesta i Diritti Umani in nome di ideologici diritti degli animali. Non condanna certo chi ama gli animali, tra i quali noi stessi ci collochiamo. Le analogie tra animalisti e nazisti non significano certo che coloro che dichiarano di amare gli animali siano tutti cattivi, ma sicuramente che non siano tutti buoni come qualcuno vorrebbe far credere”.

Nello specifico la targa rappresenta il Fuhrer mentre accarezza un pastore tedesco e la scritta Animal Reich storpia Animal Right.

Lo scomodo accostamento tra animalismo e nazismo è dimostrato dallo storico Peter Staudenmaier, docente alla Marquette University di Milwaukee in Wisconsin, che ha approfondito l’ascendenza animalista di Adolf Hitler, notoriamente vegetariano ed avverso alla vivisezione e che il 24 novembre 1933 firmò una importante “Legge sulla protezione degli animali” che prima nella giurisprudenza moderna decretò che “gli animali non sono solo creature nel senso organico, ma creature che conducono la propria vita e sono dotate di strutture percetive, che sentono il dolore e la gioia”.

brambilla e cavallo marroneUna correlazione ad ogni modo rifiutata dall’ex ministro al turismo che non si è presentata a ritirare il premio e nemmeno ha raccolto la provocazione non rilasciando commenti a proposito.

Va segnalato che l’ANED – Associazione degli ex deportati di Bologna ha criticato fermamente la scelta di intitolare il premio al dittatore nazista: “L’utilizzo in chiave strumentale del più atroce dei carnefici del secolo scorso, per la rivendicazione di una battaglia, per quanto essa possa essere giusta, non solo minimizza la portata dell’episodio più triste della storia, ma per converso lo legittima in chiave positiva. Non tutte le provocazioni sono accettabili e questa prime fra tutte” ha detto Irene Priolo, presidente dell’Aned locale.

C. C.