“SUPERIAMO L’INDIFFERENZA
PER LA GUERRA A GAZA, COSI’ CAMMINIAMO VERSO LA PACE”

sit in gaza (6)LECCO –“Avevo una scatola di colori, brillanti decisi e vivi, avevo una scatola di colori, alcuni caldi, alcuni molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti, non avevo il nero per il pianto degli orfani, non avevo il bianco per il volto dei morti, non avevo il giallo per le sabbie ardenti. Ma avevo l’arancio per la gioia della vita e il verde per i germogli e i nidi, il celeste per i chiari cieli splendenti e il rosa per il sogno e il riposo. Mi sono seduta e ho dipinto la pace”. Con “I colori della pace” scritta da Tali Sarek, una bimba israeliana di 12 anni, al tempo della guerra del Kippur – che nel 1975 fu premiata a Gerusalemme in occasione della mostra sulla “Poesia della pace” si è chiuso il sit-in per la pace in Palestina e Israele promosso dal Comitato provinciale dell’ANPI con Legambiente e altre associazioni del territorio di scena mercoledì sera davanti al Comune di Lecco come in molte altre piazze italiane.

“Seppur organizzato all’ultimo momento – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa– era importante esserci e dare un segnale. Siamo tenuti a combattere l’indifferenza, facciamo tutti uno sforzo e chiediamo a gran voce che il governo italiano intervenga e che interrompa il rifornimento di armi, augurandoci che il conflitto possa finire al più presto”.

“Condivido l’appello fatto da molte associazioni differenti l’uno dall’altra – ha sottolineato Pierfranco Mastalli, presidente della Legambiente Lecco – il disarmo e la pace non solo formali, ma dev’essere un’esigenza che parte dal basso. Dobbiamo smuovere le coscienze addormentate degli italiani e far in modo che il governo intervenga”.

sit in gaza (9)“Dobbiamo combattere l’indifferenza delle persone – ha dichiarato Giancarla Pessina dell’ANPI di Lecco – e per farlo serve lo sforzo di tutti. Insieme poi dobbiamo pretendere che le istituzioni intervengano per fermare questa guerra. Fondamentale per lanciare questo messaggio di pace anche il supporto degli insegnanti, a scuola si dovrebbe far conoscere agli studenti la situazione, non solo nei momenti di emergenza come questi. La storia e la geografia sono materie che vanno approfondite”.

Anche l’assessore alle pari opportunità del Comune di Lecco, Francesca Bonacina, ha voluto intervenire:”Il nostro comune ha deciso di aderire all’iniziativa perché pensiamo che molto ci sia ancora da fare per raggiungere la pace. In questo senso molto importante è il lavoro che facciamo con le scuole attraverso il comitato “Pace e cooperazione tra i popoli. A Lecco siamo fortunati perché abbiamo tante associazioni che ci danno una mano”.

Presenti all’iniziativa anche Mariuccia Buttironi del Comitato lecchese Eventi Turoldo 2012 e il segretario della Cgil Guerrino Donegà. Nel corso della manifestazione sono stati letti alcuni brani come “la Salmodia di Zagorsk”, di David Maria Turoldo e un brano tratto dal libro di Vittorio “Vik” Arrigoni.

Sulla facciata di palazzo Bovara, come simbolo di protesta, sono stati anche appesi due striscioni con la scritta: “Fermiamo la guerra in Gaza! Per la pace, la libertà e la giustizia in Palestina e Israele. La pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli e la morte di ogni uomo, donna, bambino non può trovare giustificazione alcuna. L’escalation di violenza a Gaza e in Israele che sta causando centinaia di morti e feriti non è più tollerabile, La Città di Lecco unendosi ad altri enti, organizzazioni e forze della società civile, lancia un appello chiedendo: che cessino immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette di ogni parte; che la politica e la comunità internazionale assumano un ruolo attivo e di mediazione per la fine dell’occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliano e palestinese; che il governo italiano si attivi immediatamente affinché il nostro Paese e i Paesi membri dell’Unione Europea interrompano la fornitura di armi, di munizioni, di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele e che il nostro governo, oggi alla Presidenza dell’Unione Europea, assuma questi impegni con determinazione e coraggio”.

Elena Pescucci