Nome della via: Via fratelli Bandiera.
Rione e posizione della via: Castello, collega la rotonda di corso Matteotti a via Mentana.
LECCO – Tra gli eroi che hanno fatto l’Italia alcuni sono ricordati per le loro gesta e altri per le circostanze tragiche che hanno condotto alla loro morte, mettendo però un ulteriore mattoncino sulla costruzione dell’Italia libera e indipendente. Il 45esimo episodio della nostra rubrica ‘Sulle strade di Lecco’ è dedicato a due fratelli che hanno dato la vita per far sì che la loro idea di unità e di indipendenza raggiungesse anche il sud della penisola: i fratelli Bandiera.
Attilio ed Emilio Bandiera nati rispettivamente il 24 maggio del 1810 e il 20 giugno del 1819, sono stati tra i primi organizzatori di una vera e propria spedizione atta ad indurre una rivolta nelle popolazioni contadine del Regno delle due Sicilie.
Nati entrambi a Venezia, figli dell’alta aristocrazia veneziana e quindi fin da piccoli introdotti alla carriera militare all’interno della marina da guerra austriaca, aderirono presto alle idee mazziniane e fondarono una società segreta, l’Esperia, con cui tentarono una prima sollevazione nel Mezzogiorno. Fallito questo primo tentativo dovettero fuggire a Corfù da cui furono richiamati in Austria.
I fratelli Bandiera, disubbidendo all’ordine di rientro, disertarono dalla marina e, dall’isola greca, partirono alla volta della Calabria e approdarono alla foce del fiume Neto il 16 giugno del 1844 con 19 compagni. Una volta sbarcati però appresero la notizia che la rivolta del mese di marzo, che li aveva spinti ad imbarcarsi in questa impresa era stata sedata e traditi da uno dei compagni vennero catturati dalla guardia civile borbonica a San Giovanni in Fiore dopo alcuni scontri a fuoco. Vennero giustiziati il 25 luglio del 1844.
Il loro sacrificio però non fu vano: le loro azioni avrebbero di lì a poco ispirato la partenza dei Mille che avrebbe portato alla caduta del regno borbonico e l’unificazione del Mezzogiorno al Regno d’Italia.
A. G.