LECCO – “Bene lo slittamento di due mesi, da settembre a novembre, dell’avvio del processo di fusione tra Lario reti holding e A2A”. Così il consigliere regionale Mauro Piazza, che recentemente ha espresso dubbi sul percorso avviato, anche alla luce del ricorso presentato contro il numero uno di Lrh Lelio Cavallier e della posizione critica del suo vice Marco Canzi, anche lui a rischio di annullamento della nomina per inconferibilità.
“Lario reti holding sta affrontando in questi mesi operazioni di carattere straordinario relative al conferimento di Acel Service e Lario reti gas all’interno di un nuovo soggetto societario che vede il coinvolgimento di molte multiutilities del nord-ovest della Lombardia – ricorda Piazza – E lo sta facendo guidata da un consiglio di amministrazione il cui presidente, Cavallier appunto, è stato dichiarato dall’Autorità anticorruzione (Anac) illegittimamente nominato. Gli stessi elementi di illegittimità di nomina potrebbero sussistere anche per Canzi, incaricato di seguire proprio queste operazioni straordinarie di fusione”.
“In merito al pronunciamento di Anac su Cavallier, Lrh ha sì presentato un ricorso nel merito al TAR (che si esprimerà chissà quando) – continua Piazza -, ma non ha richiesto allo stesso Tribunale Amministrativo Regionale una sospensiva immediata, che in brevissimo tempo avrebbe revocato l’efficacia del pronunciamento di Anac (qualora la posizione di Cavallier sia regolare) ovvero lo avrebbe confermato (facendo quindi decadere immediatamente il Presidente), il tutto in attesa del pronunciamento di merito”.
Lario Reti, infatti, non ha chiesto alcuna sospensiva, perché non l’ha ritenuta necessaria e ammissibile. Ma i tempi lunghissimi del procedimento al TAR, per il merito, creano una situazione di incertezza e di rischio che una società, in house, non può correre, tenendo anche conto che un esito negativo del ricorso porterebbe all’annullamento degli atti posti in essere, riversandone la responsabilità, anche sotto il profilo dell’evidente danno erariale, sui comuni, soci di Lario Reti.
“Alla luce di questi elementi, viste la spada di Damocle che incombe sul cda e sui soci e la necessità di evitare la possibile nullità degli atti di rilevanza straordinaria che sta assumendo in questi mesi il vertice di Lrh (come la fusione con A2A), ritengo sia opportuno che sia data una corretta ed esauriente informazione ai soci, che si apra una serena discussione e che si adottino immediati provvedimenti per evitare qualsiasi rischio alla società e, soprattutto, ai Comuni soci, visto che tali azioni potrebbero ricadere su tutti noi cittadini”, conclude Piazza.