SOCCORSO ALPINO, VITALI RISPONDE ALLE ACCUSE DEL LECCHESE LOZZA

LECCO – Giunge a stretto giro la replica del presidente del Soccorso Alpino regionale Luca Vitali, accusato dal volontario e reporter Franco Lozza di malagestione dell’organizzazione, attraverso un’eccessiva “burocratizzazione e arroganza”:

“Esigenze di riservatezza mi impongono, vista la presenza di un procedimento disciplinare in atto a carico del signor Lozza, di non entrare nel merito delle sue dichiarazioni. Tuttavia la sua lamentela circa la burocratizzazione del soccorso alpino dimostra come il signor Lozza non abbia pienamente compreso lo spirito della nostra struttura e le norme che ne sono presidio e fondamento. Infatti tutto il nostro assetto normativo nasce dall’esigenza di salvaguardare e tutelare proprio quel rapporto fiduciario a cui si riferisce lo stesso Lozza, patto che è l’anima e la base dell’attività del soccorso alpino e speleologico.

Non dimentichiamo che spesso i soccorritori rischiano la propria vita esclusivamente al fine di salvare altre persone. Non sono dei semplici volontari, ma squadre di uomini che devono essere affiatati tra di loro. Il rapporto fiduciario è esattamente questo: fidarsi l’uno dell’altro. È evidente che le norme statutarie, regolamentari e disciplinari, stilati a livello nazionale, nascono proprio dal garantire quell’armonia e quello spirito di fiducia reciproca che deve sussistere. Altro che burocrazia! A queste regole e a questi vincoli siamo tutti chiamati a soggiacére, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità.

Va anche aggiunto che, utilizzando lo status di soccorritore per agire in qualità di reporter/giornalista senza averne un esplicito mandato, Lozza si pone in una situazione privilegiata rispetto ai suoi colleghi, a discapito proprio di quel diritto di cronaca che lui stesso invoca e del doveroso obbligo di riservatezza, nel rispetto dei richiedenti aiuto, dei famigliari e degli altri soccorritori. Fa altresì specie, leggendo la lettera di Lozza, notare che si definisce soccorritore storico evidenziando tuttavia solo i servizi televisivi, anziché i soccorsi fatti. È evidente che l’approccio del signor Lozza è quanto più distante possa esserci da questo spirito fiduciario nei confronti della struttura e pertanto, salva ogni altra valutazione in sede disciplinare, ci riserviamo comunque ogni azione a tutela dell’immagine e del buon nome della nostra associazione, anche nelle competenti sedi legali, respingendo con profonda indignazione ogni ingiusta e infondata illazione”.

Luca Vitali
Presidente CNSAS Lombardo