SLOT MACHINES, LA REGIONE:
“ANCHE A LECCO PER DIRE NO”

Assessore Territorio, Urbanistica e Difesa del suoloLECCO – “Anche a Lecco e provincia politica e società civile sono in prima linea per dire no al gioco d’azzardo patologico. Lo testimoniano le tante iniziative proposte in questi mesi, a partire dall’ordinanza del Comune, che ha imposto la chiusura delle attività delle sale giochi dalle 22 alle 10, che ha ricevuto l’ok del Consiglio di Stato e che può rappresentare un altro caso-scuola applicabile in Lombardia”. Lo ha detto l’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, che oggi, a Lecco, ha continuato il suo tour per illustrare la legge regionale contro le ludopatie.

“Secondo le statistiche – ha proseguito – anche nella provincia di Lecco il fenomeno è purtroppo in continua crescita: basti pensare che tre anni fa questo territorio era al quarantunesimo posto nazionale per spesa pro capite dedicata al gioco, per passare al diciannovesimo già un anno dopo con 1.398 euro l’anno”.

Secondo i dati forniti dall’Asl, che segnala 130 casi di persone seguite per ludopatia, nel Lecchese sono circa 3.800 i “giocatori problematici”, 150.000 i “giocatori sociali” e 2.200 le slot machine presenti nei locali del territorio, in costante aumento.

“Segnali, questi – ha commentato l’assessore – che ci spronano ancora di più ad andare avanti con la nostra legge, che, giorno dopo giorno, si dimostra efficace, come è avvenuto anche ieri a Milano, con due nuove sale che non apriranno, grazie alla normativa sulla distanza minima dai luoghi sensibili”. “In questi giorni – ha concluso – abbiamo rafforzato notevolmente la collaborazione con le Prefetture e le Questure, di fatto iniziando a limare i problemi su tempistica e interpretazioni dei soggetti che devono intervenire nel rilascio delle autorizzazioni. C’è piena sintonia, anche con Anci, per colpire in modo efficace questa vera e propria emergenza sociale”.
(Ln)