SILEA, LA POSIZIONE DI CIVATE:
“L’INDAGINE EPIDEMIOLOGICA
PRIMA DEL TELERISCALDAMENTO”

forno inceneritore sileaCIVATE – Il futuro della gestione dei rifiuti nella provincia di Lecco è senza dubbio uno degli argomenti più delicati a cui le Amministrazioni comunali devono porre l’attenzione e conseguentemente scegliere le strategie da improntare, sia nel breve che nel medio-lungo periodo. Questo argomento coinvolge tre punti focali, ovvero: l’eliminazione dei rifiuti, la capacità di fornire energie per mezzo dell’impianto di incenerimento di Valmadrera e la salute dei cittadini.

“È difficile prendere qualsiasi decisione senza aver prima definito quali siano gli impatti dell’impianto di incenerimento di Valmadrera sulla popolazione dei comuni ad esso limitrofi – indica Baldassare Mauri, sindaco di Civate -. Ho infatti proposto all’assemblea di Coordinamento intercomunale dei comuni soci di Silea del 30 giugno scorso, che i progetti afferenti all’impianto di teleriscaldamento non proseguano finché non siano noti i primi dati dell’indagine epidemiologica attualmente in corso. Tale proposta è stata purtroppo rigettata dalla maggioranza dell’assemblea”.

Inoltre, nella stessa sede, la proposta del consiglio comunale di Civate di affiancare lo studio epidemiologico in corso con una seconda metodologia di indagine (nota come “Caso-Controllo”) con lo scopo di poter garantire un confronto tra due tipi di indagine e bilanciare i pregi e i difetti di ciascuna delle due, è stata edulcorata dal Comitato ristretto di Silea, comportandone un
sostanziale stralcio.

baldassare mauri“L’Amministrazione comunale – prosegue Mauri -, come ribadito nel consiglio comunale dello scorso 11 marzo, alla presenza dell’amministratore unico di Silea Mauro Colombo e degli organi tecnici della società, è fermamente convinta che, prima di valutare la realizzazione di un impianto di teleriscaldamento sia necessario avere garanzia che l’impianto di incenerimento non abbia impatti negativi sulla salute dei cittadini. A tale riguardo ribadiremo, insieme agli altri sindaci del territorio, l’indispensabilità di un ulteriore incarico per un’analisi epidemiologica attraverso uno Studio Osservazionale con disegno caso-controllo di popolazione, che consenta di semplificare e velocizzare la fase di stima dell’esposizione per i soggetti coinvolti per l’analisi, da svolgersi sul territorio (non solo nei confini amministrativi) ove insiste l’impianto di incenerimento dell’azienda, assoggettate alle ricadute dei fumi dell’impianto stesso, ritenendo che l’analisi di uno stesso fenomeno con metodologie differenti, possa fornire un quadro più completo della situazione”.

Non solo. Il primo cittadino civatese chiede anche di “operare una gestione dei rifiuti che consenta una maggiore differenziazione e un maggiore recupero. Solo a questo punto sarà possibile valutare se il quantitativo di rifiuti residuo sia sufficiente a garantire il funzionamento del teleriscaldamento, onde evitare che il carburante necessario debba provenire da fuori provincia. Queste sono le premesse per poter operare una scelta corretta in merito al futuro dell’impianto di incenerimento e del progetto di teleriscaldamento”.