LECCO – Cordoglio per le vittime del crollo di Firenze e per le loro famiglie. Ma anche fermezza nel richiedere che chi opera nei cantieri debba aver fatto una formazione specifica.
“Una sciagura in un cantiere come quella di Firenze, se da un lato ci interroga come imprenditori del settore edile, dall’altro però non può rimuovere dalla coscienza comune il grandissimo lavoro svolto in questi anni dai nostri Enti bilaterali sul tema della prevenzione e sicurezza: un lavoro quotidiano, che ci ha visto impegnati, insieme al Sindacato, per mettere i nostri collaboratori nelle condizioni di prevenire molti dei rischi che il lavoro in cantiere può comportare”.
Luca Fabi, presidente di ANCE Lecco Sondrio, sottolinea con forza come l’attività formativa sia la prima garanzia per evitare sciagure nei cantieri: “Se la formazione alla sicurezza per un’azienda di un altro settore è importante, in edilizia è fondamentale – continua – Ogni cantiere è diverso dall’altro e in ogni cantiere ci sono molti più elementi esterni che interferiscono con il lavoro rispetto ad un altro settore manifatturiero. La formazione è una priorità che il nostro sistema degli Enti bilaterali ha da tempo messo al centro della propria attività, con risultati positivi”.
“Certo, sarebbe auspicabile che tutti coloro che entrano in cantiere possedessero un contratto edile, ma sappiamo che non è possibile, a causa delle diverse lavorazioni e competenze che intervengono in una costruzione – prosegue -. Forse, proprio per questo motivo sarebbe importante che fosse comunque obbligatorio per tutte le imprese che operano in un cantiere un minimo di formazione specifica, quale è quella che i nostri Enti bilaterali offrono. Altro tema importante è quello della qualificazione delle imprese e del rispetto delle norme contrattuali di settore: per le imprese che operano nei lavori pubblici è obbligatoria, si potrebbero pensare a delle regole da introdurre anche nel privato, così da tutelare le imprese serie e che fanno formazione ai propri dipendenti e scoraggiare chi si improvvisa, mettendo a rischio sé stesso e gli altri”.