SICUREZZA/IL GIALLO DI QUELLA LETTERA “MAI NATA” DEI SINDACI AL PREFETTO

LECCO – Potrebbe assumere i connotati del classico “giallo dell’estate“, la storia di questa misteriosa lettera (anzi: due lettere) se non fosse che alla luce degli accadimenti inizia a somigliare sempre più a una farsa in salsa politico-amministrativa.

Tra smentite, mezze conferme, litigi via chat, critiche e un dato di fatto, inoppugnabile: la Prefettura di Lecco – almeno fino alle 20 di ieri – afferma di “non aver ricevuto alcuna comunicazione” da parte dei famosi 82 sindaci. E nemmeno dalla presidente della Provincia.

Urge cronistoria aggiornata. Ieri sera si sparge la voce di una clamorosa iniziativa a firma della quasi totalità dei primi cittadini del lecchese, una lettera “esplosiva” nei contenuti rivolta al prefetto di Lecco Sergio Pomponio, chiedendo maggiore sicurezza nei territori dell’intera provincia. Un vero e proprio attacco, in piena regola, ai responsabili dell’ordine e appunto della pubblica sicurezza, un atto di accusa con tanto di richiesta di un incontro – formulata da Alessandra Hofmann a nome dei Comuni ce fanno parte della provincia da lei presieduta. Nota bene: le due lettere, pubblicate entrambe da Lecco News (qui quella principale, a questo link l'”introduzione” da Villa Locatelli), sono autentiche e realmente firmate – pur con qualche “dissociazione”, preventiva e in un caso successiva.

Pare – ma poi si rivelerà falso – che le missive siano state inviate alla Prefettura. La nostra redazione ha verificato e stamattina fonti di quell’ufficio smentiscono. “Non l’abbiamo ricevuta, almeno fino alle 20 di ieri non era arrivato nulla“. Eppure le lettere esistono. Informazioni in nostro possesso attribuiscono la stesura del testo al sindaco di Mandello, Fasoli, mentre poi quello di Lecco Gattinoni l’avrebbe fatta circolare (quest’ultimo successivamente smentisce la circostanza).

Insomma è un po’ il contrario del detto popolareOgni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja”: prima tutti impegnati a firmare, sollevando un polverone senza precedenti, poi tutti a disconoscere la letteraccia – quasi riconoscendone l’inopportunità, quantomeno istituzionale.

Nel frattempo, anzi da subito, due sindaci non avevano siglato il testo rivolto al prefetto: Giovanni Bruno Bussola (Ballabio) e il famoso “sceriffo di Pescate Dante De Capitani. Hanno negato per ragioni diverse la loro firma. Poi iniziano a piovere le dissociazioni, sebbene in calce alla ormai famosa comunicazione ci fossero i nomi di tutti gli altri Comuni. Sicuramente Barzio che fa sapere di non aver firmato alcunché e preannuncia una formale smentita, mentre altre amministrazioni si preparano a fare altrettanto. E soprattutto: son partiti, già nella serata di ieri, i litigi tra sindaci.

Abbiamo la certezza che nei canali “interni” dei Comuni lecchesi, in particolare in una chat molto in voga sia scattato il casino totale. Con accuse, controaccuse, caos e soprattutto molti borgomastri che chiedono (e a quanto pare ottengono) lo stop all’invio della lettera. Peccato che nel frattempo la suddetta missiva, con l’accompagnamento di quella “introduttiva” della Hofmann fosse già arrivata a due organi di stampa: Lecco News e un giornale cartaceo.

Ormai la frittata è fatta e hai voglia smentire, ex post. Un pasticciaccio brutto sull’asse Mandello-Lecco, nel quale han messo mano certamente anche alcune segreterie di partito, con atteggiamenti diversi.

E il Prefetto? A parte la smentita di aver mai ricevuto le richieste dei sindaci, si può immaginare un certo disagio (usiamo un ampio eufemismo), nella forma e per la sostanza di quanto circolato che, lo riconfermiamo, è effettivamente un documento sottoscritto dalla stragrande maggioranza dei Comuni lecchesi e dunque – al di là della mancata formalizzazione dell’invio – nei fatti è la manifestazione di un disagio sul fronte della sicurezza e dunque un atto di “sfiducia” rispetto a quelle istituzioni come Prefettura e Questura che di questo si devono occupare.

Seguira Una Brillantissima FarsaFinita qui? Macché.

Aspettiamoci qualche nuovo atto di questa farsa – su un tema che dovrebbe essere affrontato invece con la massima serietà.

Quella che, evidentemente, da queste parti manca.

ElleCiEnne 

 

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