‘SE MI DATE LA DIVISA RIENTRO ORA’
DOPO IL COMA PARLA L’AGENTE
INVESTITO DA UN PUSHER 19ENNE

sebastiano pettinatoLECCO – Presente oggi per la festa in occasione del 165° anniversario della Polizia di Stato anche l’agente in forza alla Questura di Lecco, Sebastiano Pettinato, rimasto gravemente ferito il primo ottobre scorso a Mariano Comense durante un’operazione antidroga. Investito dal 19enne che stava cercando di arrestare, il poliziotto è stato in coma farmacologico per due settimane, in bilico tra la vita e la morte.

“Sto ancora affrontando gli esami vari e la riabilitazione – racconta Pettinato – però al momento non ho tempistiche di rientro in servizio. È abbastanza lungo, questo me l’avevano detto fin dall’inizio. Fortunatamente sono qua e lo posso raccontare. Di quella giornata mi ricordo l’inizio del servizio, ma non ricordo il momento dell’impatto… il momento più brutto la mia mente l’ha rimosso, ma è anche una reazione normale, mi hanno assicurato. Quando mi sono svegliato – continua l’agente – c’era mia moglie, c’era mia mamma e mi son chiesto: ‘cosa ci fate qua? io non sono così grave, sei venuta da giù!’. Poi è stato tutto abbastanza lento da spiegarmi quello che era successo. Quando mi hanno detto: ‘Guarda che comunque hai dormito per due settimane’, è stato difficile da assimilare, però il mio corpo ha reagito bene fin da subito. Io sono stato fortunato”.

pusher-arrestato“Non credo dipenda da scarsità di risorse o di mezzi – risponde Pettinato a una domanda -. Continuo a pensarci anche adesso io… doveva andare così quel giorno secondo me. Era destino. Perché ho rischiato anche altre volte, chiunque di noi rischia ogni giorno, si creano delle situazioni per cui… dipende con chi hai a che fare in quel momento. Io sono arrivato a una conclusione: in quel momento ho avuto a che fare con un ragazzo di 19 anni, lascia stare la paura di mettere in pericolo la vita degli altri o la sua stessa, pur di scappare. Aveva sempre 19 anni e secondo me è stata una reazione proprio di paura. La prima cosa che ha pensato è stata quella di scappare, per questo dico che doveva andare così quel giorno”.

“Dal punto di vista del risvolto giudiziario – commenta l’agente – non me l’aspettavo neanche, fosse come prima condanna… [condanna a 8 anni di carcere per tentato omicidio]. Mi aspettavo che prendesse di meno. Alla fine la Legge è quella non è stato fatto, credo, niente di più e niente di meno. Era un’accusa pesante, comunque.”

Il poliziotto è pronto a rientrare in servizio: “Se mi date una divisa, io rientro anche adesso. La voglia c’è, sarà anche l’età mia [32 anni] e comunque mi vedo ancora tanto davanti da fare e pensare magari di  dover avere delle limitazioni se si prospetteranno o meno…Io spero di no; spero di poter rientrare e svolgere serenamente quello che facevo prima“. E anche noi glielo auguriamo!

C. S.