SCUOLA, STUDENTI IN FESTA:
ULTIMA CAMPANELLA A LECCO

scuolaLECCO – La festa per le migliaia di giovani lecchesi è appena iniziata. Mercoledì la campanella di fine lezioni è stata l’ultima dell’anno scolastico e dal pomeriggio gli studenti sono ufficialmente in vacanza. Fra qualche giorno usciranno i tabelloni e alcuni di loro avranno qualche delusione, altri invece potranno tirare un sospiro di sollievo. In ogni caso fino a settembre saranno tutti in vacanza. Certo il meteo non ha propriamente aiutato i ragazzi: se nella mattinata, mentre erano chiusi in aula, il sole splendeva nel cielo, nel pomeriggio forti temporali si sono abbattuti sul Lecchese. Il divertimento però è solo ritardato. Nei prossimi giorni infatti i giovanissimi affolleranno gli oratori e i centri sportivi per godersi le meritate vacanze dopo nove mesi di studio.

Coloro che invece non possono ancora mollare il colpo sono i maturandi e gli studenti di terza media. In tutto qualche migliaia di giovani impegnati negli esami di Stato. I primi saranno impegnati mercoledì 22 giugno con la prima prova, uguale per tutti, di italiano, il giorno successivo con la seconda prova, diversa per ogni corso di studi, mentre lunedì 27 ci sarà la terza prova, il cosiddetto “quizzone”. A seguire, dopo qualche giorno, inizieranno gli orali.

Cominceranno prima invece gli esami di terza media, ma in questo caso ogni plesso deciderà quando far disputare i test. L’unico uguale per tutti sarà il temutissimo Invalsi che si terrà giovedì 16.

“A livello scolastico è stato un anno tranquillo, ma dal punto di vista amministrativo molto meno – spiega il provveditore Luca Volontè –. Fortunatamente abbiamo potuto intravedere qualche spiraglio di come sarà il futuro grazie al potenziamento di organico. Questo è stato un anno di sperimentazione, nei prossimi anni dovrebbe andare ancora meglio”.

In questi giorni l’Ufficio scolastico provinciale inizierà a lavorare sugli esami, ma è da settimane che è al centro di una polemica con il Comune di Lecco sulle scuole con sempre meno alunni. “Non sono io che posso decidere se tenere aperto o meno un plesso – sottolinea il dirigente scolastico provinciale –. Il problema nasce perché ci sono troppi istituti rispetto agli alunni. Non è nuovo, ma continuerà a esistere, quindi l’Amministrazione dovrà rivedere il quadro dell’offerta. Ma è un procedimento che devono portare avanti loro”.