SCUOLA, E’ IN CORSO
LO “SCIOPERO DELLA MENSA”
AD ACQUATE

SCUOLA BATTISTI ACQUATELECCO – E’ iniziato lunedì e continuerà fino a mercoledì lo “sciopero della mensa” alla scuola elementare di Acquate si attua una protesta particolare per i costi del pranzo. La mensa infatti rimane aperta, ma non essendoci attività nel pomeriggio il comitato genitori ha proposto di far pranzare a casa gli alunni. Nella giornata di ieri solo 63 bambini su 193 si sono fermati nella mensa della scuola primaria. “Abbiamo ricevuto molti commenti da diversi genitori – spiegano Barbara Ruggiero, Paolo Trezzi e Matteo Codecasa, i rappresentanti dei genitori tramite un volantino consegnato agli alunni nei giorni scorsi -: è opinione diffusa che si possa evitare di spendere i soldi del buono, specie se dopo non c’è lezione. Proponiamo quindi di non usufruire del servizio nei primi tre giorni, anche in segno di protesta”.

Un problema della mensa infatti è il costo del buono pasto, quest’anno arrivato a 6,02 euro, anche se il Comune agevola le famiglie coprendo una parte della spesa. Tradotto i lecchesi possono pagare il singolo buono da un minimo di 1,60 euro a un massimo di 5,40, mentre i non residenti versano 5,70 euro. “L’istituto comprensivo Lecco 3 ora ha istituito un nuovo organo per il controllo della mensa composto dal preside e da tre genitori, uno proposto dalla commissione mensa, uno dal consiglio d’istituto e uno dall’associazione Scuola amica – spiega Ruggiero -. Nei prossimi giorni ci ritroveremo e poi chiederemo al Comune di modificare l’appalto delle mense che scade il prossimo anno, così potrebbe costare meno”.

A giugno 2014 infatti si dovrà rinnovare l’appalto e chi lo vincerà servirà i pranzi già fra dodici mesi. Per parlare di questo, e per proporre alternative, i rappresentanti dei genitori di Acquate si ritroveranno insieme ai consiglieri della commissione Istruzione giovedì 26 settembre. Intanto l’assessore all’Istruzione Francesca Bonacina annuncia che “da fine settembre, al massimo a inizio ottobre riceveremo le informazioni sulle mense della città”. Poi terminerà la fase di ascolto e si inizierà a procedere dove serve. “Se non ci sono attività pomeridiane solitamente le scuole non aprono le mense – continua -, ma si vede che ad Acquate il dirigente ha pensato fosse meglio così”.