LECCO – Quella che doveva essere una débacle per Gattinoni si è trasformata in una bella polizza vita per il suo secondo mandato. Tutto avviene attorno a LineeLecco e nel campo del centrodestra.
Riavvolgiamo il plot di quanto accaduto. Gattinoni vuole sbarazzarsi di un cda che difende l’azienda dei bus dalle azioni del Comune. Prima fa dimettere malamente Mauro Frigerio, sbarazzandosi senza un plissé di quello che fu uno dei suoi palafrenieri. Poi convince a dare le dimissioni anche Brini, reo di aver avvallato le scelte di Frigerio, ma il suo vero obiettivo è la decadenza di tutto il cda per togliersi di torno Francesca Meles, consigliere in quota alle opposizioni particolarmente capace, conoscitrice della materia e di carattere più che tosto. A questo punto fa un avviso pubblico per il nuovo cda, con l’obiettivo di averlo più conciliante rispetto ai contenziosi con il comune (uno su tutti la palazzina della Piccola).
Accade però che il centrodestra ripropone la stessa Meles, mentre Corrado Valsecchi sponsorizza Nicola Pontiggia, imprenditore non meno agguerrito. Dovrebbe quindi scegliere tra uno dei due, ma rischia che entrambi possano essere ancora una spina nel fianco. Gattinoni allora si inventa una presunta incompatibilità della Meles, dicendo alle opposizioni che, avendo lei sostenuto i ricorsi legali di LineeLecco con il comune, non può essere proposta. La cosa viene rintuzzata, con tanto di parere legale pro veritate che certifica che nulla osta alla candidatura di Meles. E quindi, i tre capigruppo di centro destra (Bettega della Lega, Minuzzo dei civici, Boscagli di FdI) inviano nuovamente una mail di conferma della loro candidatura. E il sindaco, stizzito, risponde, guardandosi bene dal mettere nero su bianco la questione di incompatibilità ma appellandosi ad un più generico tema di opportunità “visto il clima di LineeLecco”.
Ma qui accade qualcosa di strano: sbuca la candidatura di Stefano Santi in quota ai meloniani. Ovvero, mentre Filippo Boscagli firmava e ribadiva la candidatura Meles, il suo mentore Zamperini portava “nottetempo” dal sindaco il Santi come suo candidato. Non è ben chiaro a che titolo lo faccia, poiché solo i capigruppo consiliari sono deputati a questa indicazione, e non è ben chiaro se avesse avvisato il Boscagli e se l’accordo con Gattinoni fosse alquanto precedente. Tra le fila di Giorgia monta l’imbarazzo, che qualcuno tenta di giustificare appigliandosi a quella presunta incompatibilità tirata fuori da Gattinoni, e già superata. Appiglio scivoloso che fa pensare alla premeditazione.
Possiamo già dirvi come finirà la cosa, anticipando tutti: verrà scelto Santi, che di bus e mobilità pare sappia poco ma forse non sarà così spinoso. Morale: Fratelli d’Italia sembra aver servito un bel favore a Gattinoni. Anziché sfruttare uno dei tanti inciampi dell’amministrazione e continuare a picchiare dove la ferita duole con la presenza di Meles nel cda, preferisce rompere il fronte e strizzare l’occhio al sindaco.
Pare, questa, la ciliegina che si aggiunge ad una ricca torta di visite, foto, conferenze stampa, convegni a quattro mani, iniziative di ogni genere, che vede come pasticceri in comando il duo Zamperini/Gattinoni, che più siamesi non si può. Forse a qualcuno tra i fratellini d’Italia va bene che a Palazzo Bovara rimanga il Gatto, piuttosto che qualche altro Mauro molto più inviso, e in questo senso si lavora.
E dunque: da un pasticcio a un capolavoro, bravo sindaco.
Ora rimane solo da capire, una volta che sia certo quanto i primi sostenitori di Gattinoni siano proprio a destra, chi sarà quel pazzo che si candiderà a sindaco di Lecco alla prossima tornata elettorale per il centro destra (dis)unito.
ElleCiEnne