SCARICHI TERMOVALORIZZATORE.
COMUNE DI LECCO ALL’UNANIMITÀ
CHIEDE COSA ESCE DAL FORNO

forno inceneritore sileaLECCO – Lo studio epidemiologico sugli scarichi del termovalorizzatore “s’ha da fare”. Questo ha deciso il consiglio comunale con il voto favorevole di tutti i 30 consiglieri presenti all’ordine del giorno presentato da Massimo Riva del M5s e Ivano Donato di Apl. Da molto tempo e da voci diverse arriva la richiesta di sapere cosa esattamente emette il termovalorizzatore di Valmadrera quando brucia i rifiuti e cosa, di conseguenza, entra nei polmoni delle persone che ci abitano sul vicino.

“Nel territorio non è mai stato fatto uno studio sugli scarichi del termovalorizzatore e anche la letteratura scientifica mazionale è latente da questo punto di vista – spiega Ivano Donato –. Già Silea ha predisposto un’analisi epidemiologica, uno studio però retrospettivo che si focalizza sulla casistica, facendo un’analisi dell’incidenza di patologie tumorali, cardiovascolari e neurodegenerative in un periodo di molti anni. Sicuramente emergeranno dati utili e interessanti, ma il nostro territorio è esposto da molti anni alle emissioni del termovalorizzatore e di conseguenza uno studio retrospettivo – continua il consigliere di Apl – non sarebbe indicativo e neanche rapido, i risulati arriverebbero non prima del 2018. Noi invece proponiamo un’analisi epidemiologica breve, basata sul metodo Crosignani, in pratica uno studio sull’incidenza di determinate malattie nelle varie fasce di età: bambino, adulto e anziano. Nella fase pediatrica, quella che va dagli zero ai 14, c’è una correlazione tra ciò che i bambini, i quali stanno molto tempo all’aria aperta, respirano e alcune patologie che si presentano in fase acuta come sinusiti, tracheiti, infezioni alle vie aree, tonsilliti, riniti allergiche… noi non abbiamo pregiudizi ma vogliamo solo poter avere questi dati per vedere se confermano la lettura scientifica nazionale e internazionale”.

Massimo Riva Movimento 5 stelle“Con l’approvazione di questo ordine del giorno – spiega Massimo Riva – il comune di Lecco si assume quindi l’impegno di richiedere all’assemblea dei comuni soci di Silea di predisporre un’analisi epidemiologica attraverso uno studio osservazionale con disegno caso-controllo di popolazione, avvalendosi di un sistema di tipo Gis (Geografic information system) che consientirà di velocizzare e semplificare la fase di stima dell’esposizione per i soggetti coinvolti nell’analisi e di produrre della mappe visive utili alla descrizione della situazione. Questa analisi epidemiologica potrà ripetersi anche nel futuro, così da monitorare le reali condizioni di salute della popolazione locale oltre che i potenziali pericoli per la salute di tutti”.

Ma non solo termovalorizzatore. Oltre alla mozione Riva-Donato infatti è stato approvato dal consiglio comunale un documento nel quale viene espressa la linea di indirizzo secondo cui il capluogo intende orientare costruttivamente l’azione di Silea. Secondo quanto previsto dall’ordine del giorno proposto dai piddini Angelibusi e Villa, entro sei mesi si dovrebbe valutare la possibilità di reinserire il consiglio di amministrazione al posto dell’amministratore unico; si dovrebbe aumentare la raccolta differenziata e cominciare a separare la carta del resto del rifiuto secco; e in vista del  raggiungimento dell’obiettivo del 75% di raccolta differenziata si dovrebbe promuovere campagne di studio e di informazione oltre che incontri pubblici per sensibilizzare i cittadini. Ci sarebbero anche delle novità sul compost: si vorrebbe promuovere uno studio che ne verifichi la qualità e quindi la possibilità di utilizzo per l’agricoltura da parte dei cittadini, oltre a cominiciare ad utilizzare secchielli areati per la raccolta.

Entro il prossimo anno secondo questo ordine del giorno bisognerà pensare concretamente alla tariffazione puntuale, alla filiera del recicilo, alla nuova carta dei servizi e ad un serio approfondimento dei progetti legati al teleriscladamento; nell’arco poi di 18 mesi si dovrà concretizzare l’obiettivo della riduzione dei rifiuti e dell’indifferenziato in particolare, sensibilizzando il settore della ristorazione e i cittadini sull’utilizzo dell’acqua del rubinetto.