CIVATE – Il nuovo attraversamento per raggiungere la stazione FS di Civate non si farà. A stabilirlo è la Provincia di Lecco, che avrebbe in parte dovuto coprire i costi della sua realizzazione: negli anni i costi sono aumentati troppo e la Provincia non può permettersi la somma. Ma per i civatesi la notizia non è così negativa. Proviamo a ricostruire la vicenda.
Nel 2007 il Comune di Civate aveva ricevuto l’autorizzazione per realizzare un centro commerciale in località ‘Alla Santa’, quello che oggi è l’Iperal di Civate. Nell’autorizzazione – rilasciata dalla Provincia – si chiedeva però di realizzare, contestualmente al centro commerciale, alcune opere, tra cui “lungo la strada di arroccamento parallela alla SP 639: regolarizzazione delle banchine e realizzazione di un idoneo percorso ciclopedonale su sede propria e in fiancheggiamento alla strada di arroccamento”.
In sostanza, la Provincia chiedeva, fra le varie cose, al Comune di Civate di impegnarsi a costruire una pista ciclabile a fianco della strada provinciale che collega Civate a Valmadrera. Nel 2009 il Comune e la società Fincentro S.p.A., incaricata di costruire il centro commerciale, avevano siglato un accordo nel quale si impegnavano ad ottemperare alle richieste della Provincia. Il costo di tale intervento era stato determinato in 293.000€.
Tuttavia, questo progetto fu bocciato da Regione Lombardia e dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici di Milano in quanto “idraulicamente incompatibile”, poiché prevedeva la realizzazione di un tratto a sbalzo sul Rio Torto. Veniva quindi proposto di eseguire un percorso ciclopedonale all’interno del Comune di Civate.
Con una delibera del 2011, quindi, la Provincia prese atto dell’impossibilità di realizzare l’iniziale progetto e propose allora la “riqualificazione e messa in sicurezza del percorso pedonale esistente di accesso alla stazione FS di Civate, opera alternativa equivalente per tipologia ed entità”. Veniva inoltre stabilito che il costo dell’opera non dovesse essere inferiore a 293.000€ e che i lavori per la costruzione del centro commerciale potevano prendere avvio a prescindere dalla realizzazione dell’opera, chiedendo comunque a garanzia dell’adempimento delle richieste una fideiussione bancaria dell’importo di appunto 293.000€ a favore della Provincia, della durata di due anni e rinnovabile tacitamente.
Nel frattempo alla Fincentro era subentrata la società S.C. Evolution S.p.A. di Piantedo (CO) che il 18 luglio 2013 ha presentato il progetto di riqualificazione del percoso pedonale in due lotti distinti, impegnandosi a effettuare la progettazione fino a livello definitivo di entrambi i lotti e, specificatamente, anche la progettazione esecutiva e la conseguente realizzazione del primo. Nel 2014 il Comune di Civate ha approvato il progetto definitivo dell’opera, redatto, su incarico di Evolution, dallo studio CI.TRA srl di Milano.
Una volta approvato il progetto da tutti gli organi preposti, il 26 febbraio 2015 la Evolution ha aggiornato il Comune e la Provincia, comunicando che, a fronte dei 293.000€ previsti per l’intervento, per il solo primo lotto i costi oscillano tra un minimo di 440.037,79 euro e un massimo di 575.235,60 euro. Stante questi importi, S.C. Evolution ha più volte ribadito l’impossibilità di realizzare l’opera e ha espresso la volontà di “erogare direttamente le risorse precedentemente definite per gli interventi previsti in Civate a favore della mobilità pedonale e ciclabile, attualizzando l’importo originariamente individuato con il tasso di interesse legale”.
Viste le difficoltà economiche in cui versa la Provincia (che non può, quindi, coprire la differenza fra il preventivo iniziale e quello finale) e vista la disponibilità di Civate a ricevere direttamente la somma, la Provincia ha quindi decretato, in data 29 aprile 2015, il trasferimento dei 293.000€ previsti al Comune di Civate, chiedendogli di impegnarsi ad utilizzare tale cifra per sviluppare un intervento sul territorio comunale volto a favorire la “mobilità dolce” dell’area e con valenza intercomunale. Tale provvedimento è definitivo e, di conseguenza, immediatamente esecutivo.
Michele Castelnovo