LECCO – Non è sempre vero che un creditore smani dalla voglia di vedere saldato il proprio conto. Anzi, un lettore ci ha scritto una curiosa lettera in cui pare verificarsi l’opposto: lui – debitore – vorrebbe pagare un arretrato all’INPS – che in questa storia fa la parte del creditore – ma riuscire nell’impresa non è così semplice. Di seguito le parole del protagonista.
Avete mai provato a voler saldare un debito con l’INPS? Due anni or sono mi sono recato agli sportelli dell’INPS di Lecco per capire come potevo saldare un debito di poco più di 5 anni (allora); una gentilissima signora mi ha detto che avrei dovuto aspettare che Equitalia mi mandasse le cartelle con la richiesta di pagamento.
Passato nella medesima giornata dall’Agenzia delle Entrate mi fu risposto che non avevo da loro alcuna pendenza amministrativa e quindi ho aspettato fiducioso che qualcosa mi venisse comunicato. Sono passati oltre due anni e mi sono rifatto vivo, prima con un patronato sindacale per avere chiarimenti sulle modalità e sul silenzio da parte di INPS ed Equitalia; ho scritto all’INPS stessa oltre un mese fa per sapere come potevo comportarmi ed uguale silenzio.
Ho deciso quindi di ritornare alla fonte del silenzio, cioè l’INPS, non solo quella di Merate bensì quella di Lecco, e per scrupolo mi sono ancora rivolto due giorni fa ad Equitalia per sapere se avevo pendenze: risposta “non abbiamo nulla per lei” (dopo due anni ancora silenzio e lungaggini) e così di buon mattino mi sono recato in via Carlo Alberto 39 per rifare la medesima domanda: “vorrei pagare un debito, come posso fare?” Risposta: “oggi è lunedì, la sua pratica possiamo discuterla al martedì e al giovedì, ripassi”.
È la prima volta, lo giuro, che un mio creditore non riesce a comunicarmi le modalità con cui assolvere ad un debito…ah già siamo in Italia. Ora chiedo: non è possibile precisare sul portale INPS di Lecco orari e giorni per alcune esigenze evitando quindi inutili perdite di tempo?
All’INPS, pensionati come il sottoscritto che vorrebbero sanare un debito perché devono essere trattati come poveri mentecatti incompetenti che dovrebbero leggere qualche decina di circolari INPS (presenti sulla pagina web) scritte da burocrati per altri burocrati e indiscutibilmente, non solo noiose, ma incomprensibili al genere umano medio (povero Presidente Boeri, con chi hai avuto a che fare in questi anni, forse i tuoi dirigenti, se tali si possono chiamare, cosa sono capaci di dirigere? Spero almeno il traffico e comunque sono totalmente privi di una vaga idea di ciò che significa comunicazione agli utenti).
L’INPS è un servizio? Quindi non sono gli utenti al servizio dell’ Istituto e sarà quindi il caso che lo stesso impari l’ABC della comunicazione. Gli stessi che hanno definito gli orari di sportello (8.30-12.30) con buona probabilità sono gli stessi che vorrebbero i negozi aperti sette giorni su sette e almeno 12 ore al giorno. Chi si rivolge all’INPS in genere sono persone anziane o prossime alla pensione che per quanto disponibili vorrebbero un assistenza “tecnica e di comunicazione” adeguata, comprensibile, certa, soprattutto quando vorrebbero pagarvi.
Non ho altre domande da fare se non esprimere, non solo il mio disappunto per il tempo buttato via, ma soprattutto da cittadino scrupoloso ma debitore, vorrei finalmente sanare un debito che fu dovuto ad un momento di difficoltà economica
(interruzione di un rapporto lavorativo). In questi casi mi vergogno, io per primo, per la totale incapacità organizzativa di questa istituzione così importante e per la scarsa capacità di chiarezza comunicativa.
In sostanza vergogna vergogna vergogna.
Domani, martedì, riprovo….vi saprò dire.
Lettera firmata